Al CorSera: «Alla ct Maccarani sono stati tolti i poteri di gestione, va al centro solo per allenare. Siamo garantisti, ma interverremo in maniera durissima».
Sul Corriere della Sera un’intervista al presidente di Federginnastica, Gherardo Tecchi. Guida la federazione dal 2017. Al momento è al centro dello scandalo che riguarda le Farfalle, con le denunce delle ginnastiche, che sostengono di aver subito umiliazioni e violenze psicologiche. Tecchi si dice allibito per quanto sta accadendo.
«Sono allibito, inca… issimo. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Concordo col ministro Abodi: nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o a scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone? O i traguardi si raggiungono in un certo modo, o non si raggiungono. Niente di simile sarà più accettato, l’obiettivo è arrivare a zero casi. Zero».
Tecchi parla della ct Emanuela Maccarani, della sua posizione.
«Certo che le ho parlato, anche lei è allibita, mai si sarebbe immaginata una simile situazione. Chiariamo: le sono stati tolti i poteri di gestione del centro, ora va lì solo per allenare, l’aspetto tecnico non è stato toccato. Io credo alle ragazze, ma sono in corso le indagini della procura federale, noi vogliamo essere garantisti: poi quando saranno accertate le responsabilità interverremo in maniera durissima: che si tratti della grande allenatrice o dell’ultima».
Le Farfalle vivono con le loro allenatrici: com’è possibile lo stupore?
«Questo è stato un nostro errore, consentire che le stesse persone avessero troppo spazio: non esiste che i tecnici controllino il peso, ci sono altre figure per questo, il medico, il nutrizionista».
A Desio esistono questi professionisti, Tecchi li enumera e ammette che forse sono stati poco presenti.
«Ho aumentato io le figure presenti nei centri federali. A Desio ci sono quattro fisioterapisti, due medici (uno generico e uno sportivo), un preparatore atletico, uno psicologo e un nutrizionista. Alcune di queste figure però dovevano essere più presenti, non solo una volta al mese».
Genitori e atlete parlano di esposti o denunce già fatte anche alla Federazione: perché non vi siete mossi prima? Avete sottovalutato?
«La nostra è una famiglia molto ampia, ci possono essere screzi, contrasti. Ma è chiaro che c’è sfuggito più di qualcosa, mea culpa. C’era anche un’altra mentalità. Però abbiamo istituito a inizio anno il Safeguarding office, proprio per tutela degli atleti, siamo all’avanguardia: chi vive situazioni di disagio può segnalare in modo anonimo, istituiremo un numero di telefono. La Federazione è aperta ad ascoltare».
A Tecchi viene chiesto se è possibile che una volta questi metodi fossero più accettati di adesso e che ora sia cambiata la mentalità di ragazze e genitori ma non quella dei tecnici.
«Quei metodi non sono mai stati accettabili. Però c’è stata una nebbia che non ci ha permesso di vedere le cose, siamo stati carenti. Ora basta. I tecnici a gennaio dovranno seguire un corso di formazione obbligatoria. Chi non lo fa è fuori. Questo è un mondo con poche risorse, che si basa sulla fiducia nei tecnici, se viene meno la fiducia cade tutto. Ora non vogliamo insabbiare niente, bisogna tirare fuori anche i casi del passato, denuncino alla procura».
Sulle denunce relative al controllo dell’alimentazione e del peso:
«Tutti gli sport, in misura diversa, hanno a che fare con il controllo del peso. Se so che per essere Farfalla devo rispettare certi canoni e ho la forza di farlo bene, altrimenti posso fare ginnastica a livelli più bassi con soddisfazione. Il punto è se questo tema viene accompagnato da forme di derisione, da umiliazioni: è inaccettabile. Per esempio mai il peso in pubblico. Quando allenavo nella pallavolo due cose non facevo mai: pesare le atlete e far lavorare loro con i pesi. Servono professionisti, sennò si fanno danni».
L’errore è stato la scarsa presenza della Federazione, dice.
«C’è stato un grave errore: dovevamo essere più presenti, lo saremo. È finita questa stagione, l’obiettivo è i zero casi. Meglio una medaglia di meno, ma avere solo gente contenta di aver fatto ginnastica, con il proprio peso».
Tecchi ha rilasciato un’intervista anche a La Repubblica, in cui dichiara:
«Non abbiamo saputo interpretare i sintomi dei problemi delle atlete».