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Robinho, il Brasile nega l’estradizione, ma può eseguire la pena

L’ex giocatore di Manchester City e Milan porterà avanti la sua condanna sul suo brasiliano, dopo che il suo governo ha negato l’estradizione

Robinho, il Brasile nega l’estradizione, ma può eseguire la pena
Db Milano 15/01/2014 - coppa Italia / Milan-Spezia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Robinho

Una pena grave quella sancita dalla cassazione nei confronti di Robinho: 9 anni di carcere per aver compiuto della violenza sessuale di gruppo. Dopo una prima sentenza arrivata nel 2017, in secondo grado, la Corte d’Appello ha confermato la punizione per l’ex attaccante del Milan.

La sentenza ha, quindi, confermato i 9 anni di reclusione per aver compiuto violenza di gruppo nei confronti della 23enne albanese in un locale di Milano la notte del 22 gennaio del 2013. Robinho ha iniziato a scontare la sua pena in Brasile, ma la procura italiana ha richiesto un’estradizione per l’ex giocatore del Manchester City, visto che i crimini imputati sono stati compiuti in Italia.

L’ANSA rivela, però, che questa richiesta non è stata avallata dal Brasile: l’articolo quinto della Costituzione impone che nessun cittadino brasiliano sia estradato, a meno che non si tratti di un caso particolare. La cooperazione giuridica tra i due governi porterà, quindi, Robinho a scontare il restanti anni sul suolo brasiliano.

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