«Chiesa e Pogba non ci sono. Forse – ma è molto difficile – li riavremo per le ultime due prima della sosta. Iling, Miretti, Fagioli: il settore giovanile sta lavorando bene»
Allegri è intervenuto in conferenza stampa dopo l’eliminazione in Champions della sua Juventus alla vigilia della sfida di campionato contro il Lecce. Di seguito le sue parole così come riportate dai colleghi di Tuttomercatoweb.
Che giocatori avrà a disposizione e come sta la squadra?
«Vlahovic non ha recuperato, ha questo dolore all’adduttore-pube e poi non ci sarà Locatelli per motivi personali. Più tutti gli altri che sapete tutti. Abbiamo giocatori a sufficienza per giocare la partita di domani contro una squadra ben organizzata con giocatori molto veloci nel reparto d’attacco. Poi giocare a Lecce non è mai semplice, son partite sempre complicate. Bisogna avere una reazione dopo l’eliminazione in Champions, la rabbia serve portarsela dentro. Non solo domani ma per tutto il campionato».
Momento più difficile della sua carriera?
«In campionato siamo un po’ in ritardo, però direi che abbiamo il tempo e la possibilità di recuperare. Ora abbiamo cinque partite importanti e bisogna concentrarsi su quelle, poi verrà la sosta e recupereremo tutti i giocatori e sarà sicuramente un’altra cosa. Ora dobbiamo stare concentrati su domani: sarà difficile, bisogna mettersi al pari e correre quanto loro. Se serve bisogna fare anche una partita sporca».
In proiezione futura cosa servirà in Europa League?
«Pensare all’Europa League non serve a niente, ora bisogna switchare e pensare al campionato. Domani sarà una partita complicata contro una squadra che ha sempre tenuto le partite in bilico: ha perso all’ultimo con l’Inter, ha pareggiato con la Fiorentina. Il Lecce è una squadra che ha buone qualità ed è ben organizzata. E in contropiede diventano pericolosi, lì bisognerà stare molto attenti».
Come si può definire il percorso in Champions se non è fallimento?
«Nella vita capitano queste cose qui, non trovo la parola adatta, trovatela voi. Penso solo a lavorare come stiamo facendo, con impegno e dedizione. Ci sono squadre che sono state otto anni senza giocare in Champions, può capitare anche questo. Non bisogna andare in frustrazione altrimenti non ne veniamo più fuori. Sappiamo domani quanto sia importante la gara, è una partita difficile e complicata indipendentemente dalla Champions. Serve giocarla da squadra, con compattezza».
Ci saranno i giovani domani in campo? Iling-Junior può giocare anche a destra?
«In tutte le cose negative, c’è del positivo. Il settore giovanile della Juventus sta lavorando bene. Miretti è in pianta stabile in prima squadra, Iling sta facendo bene, Fagioli sta crescendo bene e lo stesso Soulé. E ce ne sono altri. Non è che però in un giorno per una partita bisogna stravolgere tutto, magari domani qualcuno giocherà e porterà entusiasmo e incoscienza. Iling può giocare a destra ma è meglio che stia a sinistra».
Chiesa e gli altri come stanno? Chi gioca al posto di Locatelli?
«Andiamo via in 19 con 3 portieri, bastano e avanzano, siamo pronti per giocare questa partita. In queste situazioni la squadra si compatterà ancora di più e tutti faremo qualcosa in più per ottenere il risultato. Chiesa e Pogba domani non ci sono, impossibile mercoledì e al 99% neanche con l’Inter. Forse ci saranno, ma è molto difficile, con Verona e Lazio alle ultime due. Ma sarà molto difficile. Al posto di Locatelli? Domani vedrò».
Ha dovuto parlare nello spogliatoio per le vicende extracampo?
«C’è stato un comunicato della società, il presidente ha rasserenato tutti come sempre. La società è fatta di persone straordinarie. Noi dobbiamo dare delle risposte sul campo».
Cosa l’ha fatta arrabbiare di più in questo inizio di stagione?
«L’arrabbiatura dell’eliminazione è normale che ci rimanga, se non ci rimane vuole dire che non va bene. Le stagioni son fatte di tanti momenti, ora dobbiamo fare qualcosa in più per far girare le cose a nostro favore. Non c’è nessuno fuori dal campo che potrà darci una mano. Dobbiamo essere bravi, è un’opportunità per tutti perché è un momento di crescita. Nei momenti di difficoltà si cresce e questa va presa come un’opportunità per crescere».
Avete vinto solo 6 partite su 16. C’è un errore che ha fatto?
«Gli alibi non mi piacciono. Stiamo facendo una stagione dove in campionato abbiamo punti di ritardo, dove abbiamo fatto male in Champions. In campionato abbiamo il tempo di recuperare. Domani abbiamo una partita difficile, in questo momento ancora di più, contro il Lecce. Errore? Quando si decidono le cose sul momento la scelta è giusta, poi a distanza di tempo si dice se, se, se… Quelli che sono andati avanti nella vita con i se non hanno mai fatto niente».
Lei e la Juventus vi sentite accerchiati visto tutto quello che sta succedendo?
«Accerchiati no, è un momento di difficoltà come accade anche agli altri. La Juventus è unica per questo, viene tutto elevato all’ennesima potenza nei momenti di difficoltà. Noi dobbiamo essere bravi a rovesciarla, non possiamo farlo però solo in una partita. Ho un gruppo di ragazzi con valori morali importanti e su questo mi affido molto. Domani tutti insieme faremo una bella prestazione cercando di fare risultato».
Lo scudetto è ancora a possibile?
«Parlare ora di scudetto serve poco. Dobbiamo rialzarci dopo la batosta di martedì, domani abbiamo l’opportunità di reagire. Le altre stanno viaggiando: il Napoli sta facendo cose straordinarie, il Milan lo stesso, la Lazio sta facendo cose importanti, Inter e Roma uguale. Noi siamo dietro queste, è un obiettivo recuperare punti a chi ci sta davanti. Mancano 27 partite e domani è la prima di queste».
Le ultime cinque partite serviranno per rafforzare la sua posizione?
«Non è il rafforzamento della posizione, è solo l’obiettivo che abbiamo con la società di portare la Juventus più in alto possibile. Stiamo lavorando per questo, poi ci sono contrattempi che nessuno sa perché se avessi una sfera di cristallo forse avrei deciso cose diversamente prima, ma non è così. Bisogna trovare soluzioni nel momento in cui ci sono problematiche. Con lucidità, fermezza e soprattutto voglia di fare».
Che coppia sarà quella inedita Kean-Milik?
«Inedita no, Kean attacca molto la profondità mentre Milik gioca più con la palla. Kean ha fatto buone partite e ogni tanto ci sta anche farne una meno buona. Domani è importante fare una partita di squadra, solida e poi vedere alla fine cosa siamo riusciti a fare. Però bisogna avere fiducia perché non possiamo tornare indietro e solo la prossima partita ci può dare l’opportunità di cambiare la visione delle cose che in questo momento è negativa e magari la si vede più negativa di quello che realmente è. Facciamo questi 12 giorni e poi ci ripresenteremo a gennaio con più giocatori a disposizione, ma soprattutto per dare respiro a tutti quelli che hanno giocato di più in queste settimane».