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“Il Bologna ha fatto un mercato da criptovalute e poi ha esonerato Mihajlovic dando ascolto ai berci della curva”

Il Giornale sull’esonero del tecnico: “Volevano il suo consenso per una porcheria”. “Dovrebbero vergognarsi in tanti, anche i giocatori”

“Il Bologna ha fatto un mercato da criptovalute e poi ha esonerato Mihajlovic dando ascolto ai berci della curva”
Db Torino 12/12/2021 - campionato di calcio serie A / Torino-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Sinisa Mihajlovic

“Volevano il consenso per una porcheria. Sinisa Mihailovic, uomo vero, allenatore bravo dopo essere stato un grande giocatore, ha detto di no ai tenutari di questo Bologna senza memoria”.

Lo scrive, su Il Giornale, Oscar Eleni, a proposito del tentativo fatto dal Bologna di convincere Mihajlovic alle dimissioni. Tentativo naufragato nel nulla, tanto che il club ha poi dovuto esonerare il tecnico.

“Dovrebbero vergognarsi in tanti. I giocatori, naturalmente, che se la cavano sempre con la scusa che ne licenzi uno per salvare tutti gli altri, anche quelli che hanno magari fatto un «mercato» da criptovalute. Quelli che ieri hanno rotto il contratto con il Sinisa tormentato persino dai masnadieri della tastiera, i più vili”.

“Ieri la società di calcio «straniera» sotto le Torri ha dato ascolto ai berci della curva, guardando risultati non certo incoraggianti e, naturalmente, ha scelto come capro espiatorio un uomo di calcio vero che, combattendo contro una malattia tremenda, entrando e uscendo dall’ospedale, non poteva sempre essere la roccia che serviva a certi abatini del pallone i piccoli farisei che dopo le partite andavano all’ospedale per fargli una serenata”.

Alla fine,

“la malattia dello sport professionistico è sempre la stessa. Paga per primo l’allenatore. Sembra tutto logico”.

Ma è difficile creare una squadra con il mercato sempre aperto, quando entrano ed escono giocatori che “sono soltanto mercenari a servizio anche quando arrivano dichiarano di aver sempre sognato quella maglia”.

 

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