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I tifosi del Genoa stanchi di Blessin: «il gegenpressing è diventato rincorrere le libellule sui prati»

Sul Secolo XIX un articolo del comico Balbontin che critica la rigida impostazione tattica: «il suo 4-2-2-2 è un dio animistico che si adora e basta»

I tifosi del Genoa stanchi di Blessin: «il gegenpressing è diventato rincorrere le libellule sui prati»
Genova 22/01/2022 - campionato di calcio serie A / Genoa-Udinese / foto Image Sport nella foto: Alexander Blessin

A Genova si sono stufati di Blessin l’allenatore tedesco che è retrocesso con i rossoblù e adesso nel campionato di Serie B  è sesto a 4 punti dal primo posto e reduce dalla sconfitta interna contro il Palermo. Sul Secolo XIX ci sono due articoli: uno dedicato alla tifoseria divisa sull’allenatore (ricordiamo che il Genoa ha oltre 20mila abbonati) e il secondo firmato da un tifoso molto noto in Liguria e cioè il comico (e avvocato) Enrique Balbontin che ci va giù duro nel suo articolo.

Alexander Blessin, forse tronato da qualche pinta di amaro Camatti, ha teorizzato un Genoa piramidale basato su un suo personale imperativo categorico da cui, a cascata, discende la sua impostazione della squadra dalla quale, di riflesso, derivano poi le nostre euforie o depressioni.

La Grundnorm (legge fondamentale, Costituzione, ndr) di Blessin non è una norma posta, ossia formata sulla base di esperienze pregresse, ma totalmente e aprioristicamente presupposta, cieca e fanatica di sé. Un impostazione che rivela l’assurda natura logico-trascendentale della sua filosofia di gioco iper-crucca. Per lui il 4-2-2-2 è un dio animistico che non si discute, si adora e basta.

Un fatto oggettivo che si separa perfino dalla sua stessa volontà, diventando indipendente e refrattario a qualsiasi altro fattore, incluse le caratteristiche dei giocatori o lo schieramento avversario. Il (pre)concetto su cui si basa il gioco di Blessin è l’ormai stucchevole gegenpressing che, se non supportato da esuberante condizione fisica, diventa rincorrere libellule sui prati. Oltre a ciò il nulla, o quasi.

Dal mio ininfluente punto di vista, il principale problema del Grifone è il non-gioco che ci affligge da ben prima dell’arrivo di Blessin e attualmente riconducibile, in massima parte, alla sua rigida e intoccabile impostazione tattica.

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