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El Paìs: «Il razzismo nel calcio spagnolo gode di un certo consenso, anche su certi giornali»

“Lo dimostra il caso Vinicius: ogni volta ci si ferma un attimo solo per spiegare alle vittime che sono dei privilegiati e che in parte è anche colpa loro”

El Paìs: «Il razzismo nel calcio spagnolo gode di un certo consenso, anche su certi giornali»
Db Milano 15/09/2021 - Champions League / Inter-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Vinicius Junior

In Spagna il “caso” Vinicius è finito in Parlamento, e la stampa si interroga su quanto il razzismo nel calcio faccia parte del sistema. Sembra di leggere le cronache italiane, che puntualmente dopo i primi imbarazzi giustificano e ammorbidiscono il comportamento dei tifosi, distribuendo parte delle colpe alle vittime. Tipo Bonucci e Kean a Cagliari.

Oggi Rafa Cabeleira nel suo editoriale su El Paìs ricorda i compagni di squadra di Samuel Eto’o, offeso coi versi della scimmia alla Romareda, che dicevano “Sappiamo tutti com’è Samu…”. E così “in molte altre occasioni, la vicenda si è conclusa con una breve pausa in cui si coglie l’occasione per spiegare alla parte offesa che non è un grosso problema“.

“Quello che è successo lo scorso fine settimana con Vinicius Jr. non è altro che l’ultima manifestazione di consenso, più o meno esplicito, che il calcio e la società spagnola nel suo insieme praticano con i segni del razzismo che, di volta in volta, si manifestano negli stadi, dagli spalti o sul campo stesso. “Queste sono cose da calcio”, si dice per alleggerire il carico delle prove e alleviare le coscienze di chi è disposto a scendere a compromessi con un pizzico di razzismo a seconda della maglia indossata dall’infortunato”.

Compreso, scrive El Paìs, “un certo tipo di giornalismo che ha trovato la sua vera ragione di essere nella furia e nel fango“.

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