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Damiani: «Erano sopravvalutati i giocatori del Napoli che sono andati via»

A Radio Punto Nuovo: «E sottovalutati quelli che sono arrivati. la squadra è stata costruita bene e Spalletti è bravissimo, sono un suo estimatore»

Damiani: «Erano sopravvalutati i giocatori del Napoli che sono andati via»
Napoli 30/04/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Kalidou Koulibaly

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Oscar Damiani, ex calciatore:

“Il bilancio del Napoli è assolutamente positivo. Me l’aspettavo perché la squadra è stata costruita bene e Spalletti è bravissimo, sono un suo estimatore. Ha integrato i nuovi e la squadra è di alto livello. I giocatori andati via erano sopravvalutati mentre quelli arrivati un po’ sottovalutati. Le partite sono ancora poche però qualcosa si inizia a vedere.

Meret? Credo sia stato bravissimo perché nei momenti di difficoltà ha saputo rispondere con le prestazioni. È stato convocato in Nazionale dove c’è però Donnarumma che è una garanzia. Non avevo dubbi perché lo conoscevo da ragazzo. Il ruolo del portiere è difficile.

Il Napoli sia in campionato che in coppa può arrivare in fondo. Nulla è certo, il Milan sta attraversando un buon periodo e contro il Napoli ha dimostrato la sua forza. Loro due possono giocarsi il primo posto, ma siamo ancora all’inizio. Intanto gli azzurri dimostrano con prestazioni di ottimo livello, Raspadori e Simeone stanno facendo bene sul campo e rappresentano una certezza. C’è un bel rapporto tra società, allenatore, giocatori, pubblico. Si è creata una bella alchimia.

Juve e Inter non sono fuori dalla lotta scudetto, soprattutto l’Inter ha dei giocatori molto forti. Ha attraversato un momento difficile e non ce lo si aspettava però sarà una delle contendenti per il titolo. La Juve ha dei problemi, sono emersi a Monza.

La sorpresa di questo Napoli è il gioco, la squadra. Kim e Kvaratskhelia sono forti, anche gli stessi Raspadori e Simeone. Acquisti eccellenti che hanno fatto bene. C’è un collettivo, un gioco. Ricordando Sacchi, è più importante il gioco che il calciatore. La Nazionale italiana è un po’ carente oggi, ci sono troppi stranieri in Italia ed è complicato riuscire a trovare risorse”.

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