Su La Repubblica. Tra Firenze e Parigi le quattro giornate che chiariranno meglio. Ieri si è vista la solita Juve casuale e caotica che non dà mai l’impressione di essere padrona
Su La Repubblica, Maurizio Crosetti commenta la prestazione della Juventus contro lo Spezia (2-0 per i bianconeri). La partita è stata sbloccata da una splendida punizione di Vlahovic, ma poi si è dovuto aspettare il 66′ per il raddoppio di Milik.
“Nel mezzo, la solita Juve abbastanza casuale e caotica, un veicolo che procede ad accelerate e strappi ma senza qualcuno che sappia dirigerlo con decisione e maestria (non nel senso dell’allenatore, ma di qualcosa che assomigli a un playmaker oppure, come dicono in Spagna, a un cerèbro, un cervello). La Juventus attuale fatica terribilmente a chiudere le gare, non dà mai l’impressione di esserne padrona, semmai di farsi scivolare addosso gli eventi. Può bastarle, con lo Spezia volenteroso e modesto è accaduto, ma poi? Tra Firenze e Parigi, le quattro giornate che chiariranno meglio”.
“Certo, quasi ogni giudizio va sospeso nell’attesa di vedere, presto o tardi, la vera Juventus al netto degli infortuni che hanno già colpito Pogba, Di Maria, Bonucci, McKennie, ora Szczesny e prima Chiesa, l’uomo fondamentale di un gruppo che ha perso il peso, il carisma e l’esperienza di Chiellini e la classe d’argento di Paulo Dybala. Finché i nuovi non saranno davvero parte del sistema, sarà difficile capire cos’è la Juventus e dove può arrivare”.