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Nicolas Higuain, da procuratore a cantante: «Mi rivedo in Jovanotti. Gonzalo ama le canzoni malinconiche»

Alla Gazzetta: «Comprendo la rabbia dei napoletani, ma il calcio deve essere vissuto in una maniera migliore. Siamo stati i primi a litigare con Adl»

Nicolas Higuain, da procuratore a cantante: «Mi rivedo in Jovanotti. Gonzalo ama le canzoni malinconiche»

Nicolas Higuain, fratello del Pipita Gonzalo, suo ex manager si racconta alla Gazzetta dello Sport. Si è dedicato al mondo della musica. Oggi fa il cantante, nei giorni scorsi ha pubblicato un album che in Argentina sta spopolando. Dice di ispirarsi a Jovanotti.

“Impazzisco per Jovanotti. Mi rivedo in lui per il look, per le melodie, per il modo stravagante di vivere e di pensare”.

Gonzalo le ha dato qualche suggerimento? Che musica gli piace?

“Abbiamo gusti diversi, gli piacciono canzoni malinconiche e romantiche”.

Qual è stato il momento più difficile della sua vita?

“Il giorno più duro è stato quando abbiamo perso la nostra mamma: quella è una cosa che rimane dentro, tutto il resto va via. Per noi non è stato semplice decidere di andare via da Napoli anche se era arrivata l’offerta giusta, quello è stato un giorno molto particolare… Aggiungo anche la finale del Mondiale, una ferita che ancora non si chiude: il mondo è caduto a pezzi”.

Sull’esperienza di Gonzalo a Napoli.

“Il suo record di gol in Serie A è una cosa irripetibile: ha giocato 3 partite in meno del totale, segnando solo 3 rigori. Ho tanto rispetto per Immobile, ma oggi per Gonzalo sarebbe ancora più semplice con tutti i rigori che assegnano con il Var”.

Col senno del poi, c’è qualche scelta che non rifareste?

“Rifarei ogni singola cosa. Le confido che quando c’è stato il trasferimento dal Real Madrid al Napoli tutti mi chiedevano: ‘Ma sei pazzo? Perché al Napoli?’. Io rispondevo: ‘Lì ha giocato il numero uno di tutti i tempi’. A Napoli Gonzalo è stato strepitoso, ha iniziato quell’avventura con una convinzione incredibile e non ho mai avuto dubbi su di lui”.

Le ha detto qualcosa in particolare in quel momento?

“Non c’è stato bisogno di dirmi qualcosa di speciale. Lo conosco: quando è così determinato so già che farà bene. Gli ho detto solo: ‘Andiamo in guerra insieme’”.

Su Napoli e l’addio di Higuain.

“La città è molto particolare, ho ancora tanti amici lì che sento ogni settimana. Tutte le persone che mi criticano in realtà mi danno una grandissima dimostrazione d’amore. Comprendo magari la loro rabbia, ma il calcio deve essere vissuto in una maniera migliore. Siamo stati i primi a litigare con una persona (il presidente De Laurentiis, ndr), ma non siamo stati gli unici…”.

 

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