Il mercato ne ha drasticamente ridotto le pretese. Erano rimasti solo la Roma e il Napoli che non ne esce bene. Noi invece siamo contenti
Paulo Dybala giocherà con la Roma. È finito il ciapanò dell’estate. Spacciata per un’asta, in realtà quella per Dybala è stata una gara a perdere in cui tante pretendenti si sono chiamate fuori. A partire ovviamente dalla Juventus, fino all’Inter e forse il Milan. Dall’estero neanche una richiesta per quel che è un giocatore considerato un campione soltanto in Italia. A volerlo erano rimasti in due: il Napoli e la Roma. E ha vinto la Roma che ha offerto una cifra attorno ai 5 milioni che con i bonus potranno diventare 6. Per tre anni.
La Juventus in un primo momento voleva offrirne 9,2 milioni con 2,5 di bonus a scadenza giugno 2026. Poi, ha ridotto le pretese a 6 milioni netti più bonus ma con un drastico ridimensionamento delle commissioni per il suo agente Antun. Il clan Dybala ha rifiutato ed è finito alla Roma per un ingaggio più basso.
Per una volta il mercato ha fatto il proprio dovere. Ha sgonfiato un fenomeno puramente mediatico. Il Napoli non ne esce bene, perché ha partecipato all’asta. Noi siamo contenti perché non lo riteniamo un campione, come abbiamo spiegato in diverse occasioni.
Abbiamo trovato l’idea Dybala poco comprensibile e poco in sintonia col presunto progetto Napoli. Sarebbe stata una trovata per acquietare la piazza (che poi manco era così unita su Dybala). Meglio, molto meglio “un georgiano, un albanese e un sudcoreano”. Un’idea: quella di prendere giovani di talento non ancora sbocciati. Ma nei progetti bisogna crederci. Altrimenti appaiono stinti, debolucci. È quel che chiediamo al Napoli di De Laurentiis: finalmente ha rotto con un passato che era invecchiato da un pezzo ma ancora una volta c’è troppa titubanza nel lasciarsi andare al futuro. Nel programmarlo e nell’anticiparlo. Ci ripetiamo: il Napoli pensa troppo ai contestatori. A volte ci sorge il sospetto che ragioni come loro.