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Dybala a Napoli è un colpo figlio della soggezione culturale ma se dovesse arrivare: “viva Dybala”

Grande mossa politico-mediatica per il contesto italico e porterebbe entusiasmo: non è poco. E poi è aria nuova. Ma non è un fuoriclasse. Potrebbe emulare Recoba a Venezia

Dybala a Napoli è un colpo figlio della soggezione culturale ma se dovesse arrivare: “viva Dybala”
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Paulo Dybala

La domanda che ci tormenta è: potremmo mai contestare l’eventuale arrivo di Dybala a Napoli? Non si può, onestamente. Con tutto questo circo equestre che quotidianamente caratterizza l’ambiente Napoli, non possiamo certo distinguerci per le barricate a Dybala. Sarebbe folle. Però qualcosa dobbiamo pur dirla e allora la diciamo prima. Così ci liberiamo e poi in caso di suo arrivo siamo pronti con i bengala in mano.

Dybala sarebbe uno straordinario colpo politico-mediatico per il calcio italiano. Un colpo che rimetterebbe De Laurentiis al centro del villaggio. E che riporterebbe entusiasmo in città. E già qui muoviamo le prime obiezioni, perché solo gli assurdi cantori dello sfascismo possono dipingere il Napoli come una squadra in mobilitazione perché – vivaddio – ha finalmente rotto con alcuni calciatori dopo dieci anni.

Dybala è un affare italiano. Nessuno, al di fuori dei confini nazionali, potrebbe mai considerare l’argentino un fuoriclasse o un calciatore in grado di fare con regolarità la differenza. Tant’è vero che se ne scrive e se ne parla quasi solo da noi. Ha 28 anni e a 28 anni la sequenza storica è praticamente una sentenza, segna i confini di un calciatore. E Dybala – ne abbiamo scritto più volte – non ha mai spiccato il volo. È potenzialmente molto forte. Potenzialmente. In Europa ha segnato tre gol pesanti tre: la famosa doppietta boomerang al Barcellona e il gol al Tottenham. Va ahinoi aggiunto che nelle ultime tre annate ha sempre saltato novanta giorni per infortuni vari: novanta giorni a stagione.

In questo ragionamento abbiamo l’appoggio di quella quisquilia definita economia di mercato. Nessun club ha neanche lontanamente pensato di versare a Dybala lo stipendio da fuoriclasse richiesto dal suo entourage. Tant’è vero che è disoccupato. Nessuno lo considera un fuoriclasse. Nessuno che segue il calcio potrebbe farlo. Il fuoriclasse è colui il quale fa il fuoriclasse almeno nell’80% delle partite che gioca. Per capirci, Dybala non è stato richiesto da Real Madrid Barcellona Liverpool nessun Manchester Bayern. Non può giocare in queste squadre. E fa fatica anche a trovare una seconda fascia. Può piazzarsi al confine tra la seconda e la terza fascia. In questo è perfetto per il Napoli che è un club di confine (oggi in Europa più terza fascia che seconda).

E veniamo al punto chiave. Dybala sarebbe un grande colpo perché è stato un simbolo della Juventus. È stato fino a poche settimane fa il numero 10 della Juventus. Sarebbe un colpo figlio di una soggezione culturale cui ormai dobbiamo rassegnarci. Sarebbe la sprovincializzazione. Il cafone che torna al Paese col duetto usato. Ma questo è lo stato dell’arte. Per una volta saremmo noi a prendere uno dei loro, anche se scaricato. Per l’Italia sarebbe un colpaccio, sarebbe assurdo negarlo. Abbiamo dolorosamente verificato che la vocazione europea del Napoli di De Laurentiis è una pia illusione che si è andata a schiantare sull’avvicendamento Ancelotti-Gattuso. Quando ci pensiamo, proviamo ancora fitte lancinanti alla milza. Non possiamo chiedere a De Laurentiis di essere Florentino Perez né Silvio Berlusconi. È Aurelio De Laurentiis e per Napoli è tanta ma tanta roba. E con Dybala sottobraccio i suoi contestatori dovranno battere in ritirata. Sarebbe una rivincita non da poco per lui, lo comprendiamo. E Napoli francamente ha bisogno di vivere in un clima diverso. Solo per questo lo prenderemmo oggi stesso.

En passant ricordiamo che Dybala in Italia ha giocato sette anni nella Juventus. Dire che ha goduto di un trattamento privilegiato mediatico e arbitrale, è un eufemismo. È abituato a giocare sul velluto, a essere coccolato, protetto. Napoli, mettiamola così, è una piazza più di battaglia. Non godrà degli stessi teloni di sicurezza.

Poche settimane fa lo abbiamo paragonato a Recoba e non rinneghiamo il paragone. Anzi ci aggrappiamo ad esso. Il meglio di sé Recoba lo diede lontano dall’Inter, in quella mezza stagione in cui andò a Venezia a fare mirabilie. Era quella la dimensione di Recoba. Se lo avesse capito, probabilmente si sarebbe divertito di più. Per Dybala potrebbe essere la stessa cosa a Napoli. Una piazza calda ma certamente meno pretenziosa della Juventus. Indubbiamente un ridimensionamento per lui. Bisognerà vedere con quale stato d’animo eventualmente verrebbe. Potrebbe anche fare sfracelli per un anno e lasciare inserire nel contratto un’opzione che lo liberasse in caso di offerta da parte di un superclub.

Con i soldi destinati a Dybala avremmo invece preso un giovane davvero forte. Anche se meno noto ai non esperti di calcio. Ma messi davanti a un bivio, non abbiamo dubbi: preferiamo di gran lunga Dybala all’eterno ritorno di Mertens, non c’è neanche da stare a discutere. Firmiamo dove e come volete. L’argentino rappresenta vivaddio una novità. Il Napoli ha bisogno di aria nuova. È uno che a pallone sa giocare e affidato alle cure di Spalletti potrebbe anche sorprendere e giocare e segnare come mai avvenuto in Italia. Fin qui, va riconosciuto, il tecnico che lo ha fatto rendere meglio è stato Maurizio Sarri. Spalletti dovrà cambiare un po’ di cose ma è il suo lavoro e crediamo che un allenatore sogni la notte di avere questi problemi. E, aggiungiamo, magari lontano da Torino i suoi muscoli ne beneficerebbero.

In conclusione, a proposito di Dybala a Napoli ci sentiamo vicini a Indro Montanelli come quando annunciava il suo voto alla Democrazia Cristiana: lo faceva turandosi il naso. Ma pronti a sognare una indimenticabile legislatura. Poi, onestamente, ci siamo disabituati a una piazza felice. Abbiamo dimenticato l’effetto che fa. Viva Dybala.

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