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Bastano poche parole di Giuntoli per mettere a tacere i muezzin dello sfascismo

Una platea sempre pronta ad avvelenare l’ambiente, a soffiare il venticello calunnioso, spazzata via da poche parole finalmente chiare

Bastano poche parole di Giuntoli per mettere a tacere i muezzin dello sfascismo
Db Monaco di Baviera (Germania) 01/08/2017 - Audi Cup / Atletico Madrid-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Cristiano Giuntoli

Alla fine la bancarella del torrone ha messo a tacere i muezzin dello sfascismo. Dalle loro torrette desuete, con le loro presunte “fonti attendibili” ne sparano di ogni, esaltati da un pubblico sempre pronto a gridare allo scandalo, pietendo un rispetto che non merita.

Dove la realtà viene presa in contromano, guidando con la testa rivolta alla strada già fatta. Dove “io non credo nemmeno a Giuntoli”, da l’esatta dimensione del livello della platea. Ma non ci meraviglia.

Per sbarcare il lunario, ed alimentare quella popolarità rionale, siamo alla produzione quotidiana di veline e ciclostile, a metà tra il collettivo di lotta operaia ed i servizi deviati. Per ottenere non si sa bene quale rendita di posizione futura.

Poi bastano parole chiare di un Giuntoli finalmente senza bavaglio, anche brillante, ed uno Spalletti con aria messianica, consapevole che confermarsi tra le prime quattro sarà ardua impresa. Vincere contro Ivan Drago? “Io ci provo”.

In teoria per tenere a bada il “Leviatano” napoletano, si dovrebbe tenere una conferenza stampa quotidiana. Ma sono talmente diversi i piani su cui agiscono i diversi attori che sarebbe tempo rubato alla fattività societaria. Perché c’è chi parla e chi lavora. E non ci sono titoli nobiliari che tengano.

Anzi lascia interdetti il continuo soffio calunnioso proveniente da coloro i quali per anni hanno fatto i dirigenti. Sebbene in serie C. Ma sono evidenti attacchi dovuti al totale, vivaddio, accantonamento del vintage in casa Napoli.

Alla fine al grande amante della città, nemmeno un’offerta fuori mercato gli ha fatto tornare le farfalle nello stomaco. Segno evidente che solo a Napoli pascono gli ultimi giapponesi del calcio dei sentimenti. Dove tutti sono costretti a pagare dazio alla serpeggiante ignoranza del popolino, che impone i suoi riti posticci e fetenti.

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