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Le Figaro: il ministro dell’Interno rifiuta la realtà, ovvero che Parigi ha un problema di criminalità

Darmanin dà la colpa agli altri: i tifosi inglesi, i biglietti falsi. Sembra considerare quanto accaduto allo Stade de France una fatalità

Le Figaro: il ministro dell’Interno rifiuta la realtà, ovvero che Parigi ha un problema di criminalità

Le Figaro, nell’editoriale di oggi, ironizza sull’audizione in Senato del ministro degli Interni francese, Gerald Darmanin, sui fatto accaduti allo Stade de France sabato, in occasione della finale di Champions League.

“Se ci sono stati problemi, li dobbiamo alla gestione dei flussi, ai biglietti falsi, alla presenza di decine di migliaia di spettatori soprannumerari, ai corridoi della RER, ai tornelli bloccati”.

Il ministro è un politico troppo esperto, scrive, per non capire che in questa storia viene fuori una delle preoccupazioni principali dei francesi, la delinquenza connaturata alla società multiculturale.

“Onnipresente nell’esistenza dei cittadini, è relegata, nell’espressione politica al rango di fatti diversi, panico identitario, volgarità populiste”. Ma la forza delle immagini e delle testimonianze ha mostrato chiaramente cosa è accaduto intorno allo Stade de France.

Il quotidiano accusa il governo di rifiutare di ammettere la realtà.

“È qui che entra in gioco il secondo fenomeno: il rifiuto di nominare questa realtà lampante. Gli unici colpevoli erano i fan inglesi, i biglietti contraffatti. Va notato che la versione governativa sembra considerare che una sequenza fatale collega una cattiva gestione del flusso e un’aggressione gratuita. In Francia, il ristagno di fronte a una biglietteria porta al furto, al pestaggio”.

Non solo, il ministro “non ha smesso di equiparare i “britannici” a “sostenitori violenti e ubriachi”. Accusa i tifosi del Liverpool e assolve quelli francesi.

Come se ai francesi si volesse dare una sola risposta:

“Quello che stai vivendo, in fondo, non lo stai vivendo; quello che vedi, se ci pensi di nuovo, non lo vedi”. Per un governo ossessionato dalla lotta alle fake news, è gustoso, non è vero?”.

 

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