Lippi: «Come si fa a non essere d’accordo con Spalletti quando dice che le critiche sono ingiuste?»

Alla Gazzetta: «Vista la classifica? Forse poteva fare di più, ma è stato in testa e ha conquistato la Champions. Per lo scudetto il vantaggio ora è del Milan».

Lippi

Db Milano 30/04/2015 - Expo 2015 / The Opening / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Marcello Lippi

La Gazzetta dello Sport intervista Marcello Lippi. Trova che il campionato sia avvincente come non succedeva da anni.

«Ho visto squadre di metà classifica giocare un buon calcio, allenatori coraggiosi, novità tattiche».

Per lui, al momento, è favorito il Milan.

«Negli ultimi due mesi ero sicuro che l’Inter ce l’avrebbe fatta. Mi sembrava la favorita, la più determinata, cattiva, organizzata, con quattro attaccanti che non ha nessuno. E una partita da recuperare. Bologna ha cambiato tutto. Il vantaggio ora è del Milan. Due punti e lo scontro diretto a favore. Dico Milan».

Su Pioli:

«Bravissimo. Mi piace. Uno di quegli allenatori che bada al sodo, ha un’ottima organizzazione, fa gruppo, trasmette serenità. Un po’ mi somiglia».

E su Inzaghi:

«Non sono d’accordo con le critiche. Non gioca un calcio arretrato, ho visto momenti di buona modernità. Un ottimo gestore delle risorse tecniche. Ha sbagliato una partita, ma il Bologna ha messo in difficoltà tutte le grandi. E non è detto che il piano B sia un’altra organizzazione di gioco: lui cambia sostituendo giocatori con caratteristiche diverse».

Chi ha lottato fino alla fine per poi arrendersi è il Napoli.

«Vista la classifica? Come si fa a non essere d’accordo con Spalletti quando dice che le critiche sono ingiuste? Forse poteva fare di più, ma è stato in testa e ha conquistato la Champions».

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