Eto’o: «Se scrivo a Mourinho per fargli i complimenti mi ammazza, preferisco aspettare che vinca»

Le dichiarazioni riportate da Sky. «Il triplete? Non era qualità: l'abbiamo fatto perché avevamo una squadra di uomini, eravamo soldati»

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Db Milano 23/09/2019 - The Best FIFA Football Awards / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Samuel Eto'o

Sarà tra i protagonisti della partita contro il razzismo che si terrà a San Siro il 23 maggio. In occasione della presentazione dell’evento, Samuel Eto’o ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate da Sky.

«Sono nato in un continente e sono al cresciuto in un altro. Questo mi ha portato a vedere la vita in modo diverso. La gente dà le proprie opinioni senza sapere il dolore che magari ognuno ha vissuto. Il mio dovere è unire la gente e passare un bel momento insieme»

Il suo mentore Mourinho è in finale di Conference.

«Se gli faccio adesso i complimenti sono sicuro che si arrabbierebbe tantissimo. Conoscendo mi ammazza se gli scrivo ora! Nella sua testa sta pensando solo alle strategie e come vincere. Preferisco aspettare che vinca e poi gli scrivo. Sono sicuro: vincerà»

Sul triplete.

«Quando sono arrivato all’ Inter nessuno pensava che potessimo vincere la Champions. Se chiedevi ti dicevano: impossibile, ma noi eravamo convinti di avere una squadra per lottare. La differenza tra Barcellona e Inter è che avevamo una squadra di uomini, eravamo soldati. Tutti, anche chi stava in panchina. Siamo stati migliori soldati in quell’anno, non era qualità»

Sul suo ruolo dirigenziale.

«Ora dirigo una Federazione e dico a tutti che tutto è possibile. Quando guardo la mia vita e penso a cosa ero 35 anni fa e nessuno poteva pensare che sarei diventato presidente di una federazione. Tutto è possibile. Devi lavorare, crederci: è questo quello che cerco di far capire alla gente»

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