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Con la Var la simulazione si è evoluta. Grasso: «Ora c’è quella sonora, le urla disumane a ogni contatto»

I tuffatori puri sono stati sconfitti dalla tecnologia, ma i più scaltri si sono adattati: urlano come ossessi per indurre al fischio. Il tocco, anche lieve, farà il resto

Con la Var la simulazione si è evoluta. Grasso: «Ora c’è quella sonora, le urla disumane a ogni contatto»

Nel calcio la simulazione è endemica. Così radicata che è evoluta, s’è raffinata, è un’arte che combatte l’impertinente intervento della tecnologia arbitrale che punta a eradicarla. Ne scrive Aldo Grasso sul Corriere della Sera, sottolineando un tratto finora non adeguatamente approfondito: la simulazione “sonora“.

Prima, scrive il critico, “si trattava di ingannare l’arbitro e il pubblico. L’arbitro e il pubblico dello stadio si trovavano in una evidente situazione di inferiorità visiva: non potevano vedere quello che possono cogliere dieci-dodici telecamere. Ma ora, all’occhio della Var nulla sfugge! La simulazione, che però non è contemplata in uno dei quattro casi revisionabili dalla Var (gol, rigore, espulsione, errore d’identità), è entrata, gioco forza, nel regno dell’inammissibile e dell’inaccettabile. Neanche per idea, la simulazione continua, specie nel calcio”.

“A ben vedere (meglio, a ben sentire), quella del calcio è ora soprattutto una simulazione sonora: urla disumane a ogni scontro, perché l’urlo serve a impressionare l’arbitro e sfugge al radar della Var. A ogni «pestone», i decibel salgono, anche se in passato non si ricordavano così tanti «pestoni»”.

Grasso passa in rassegna “la modesta pubblicistica che si è occupata di simulazione”, da Gianni Brera a Gianni Mura: “la simulazione sarebbe un retaggio della strada, delle furberie e degli sgherri”?. O “è un fatto puramente culturale: siamo un popolo di attori, portato all’esagerazione, all’enfatizzazione, al linguaggio del corpo e dunque tendiamo, per natura, a recitare”?

Più interessante l’idea che con il Var i giocatori abbiano trovato un modo ulteriore di procacciarsi indebiti vantaggi: se ora, per esempio, il rigore viene rivisto alla tv, tu devi portare gli arbitri alla concederti la revisione. E quindi i tuffi puri e semplici no, quelli sono superati. Ma al minimo tocco parte un drammone super-enfatizzato, amplificato. Le urla di squartamenti e torture, di cui parla Grasso, al minimo sfioramento.

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