Il peso maggiore, sulla questione stipendi, era quello delle mensilità di Cristiano Ronaldo, invece i magistrati hanno sentito prima l’argentino
Il Giornale commenta l’inchiesta sulla Juventus per gli accordi con i calciatori per gli stipendi e si sofferma sul tempismo dei magistrati, che ieri hanno convocato in Procura Paulo Dybala. Il peso maggiore, sulla questione stipendi, era quello delle mensilità di Cristiano Ronaldo, invece i pm hanno scelto di sentire prima l’argentino, fresco di rottura con il club. Una scelta di grande tempismo, scrive il quotidiano.
“Prima il secondo round di perquisizioni, ora la sfilata in procura che coinvolge i calciatori. L’inchiesta dei magistrati torinesi che indagano sulla Juve per falso in bilancio colpisce per tempismo con la convocazione, come persona informata sui fatti, di Paulo Dybala. Nel pieno delle polemiche per la rottura tra la Juve e l’attaccante argentino, i pm torinesi Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni hanno scelto proprio lui come primo calciatore chiamato a testimoniare per raccontare la sua versione su quelle scritture private risalenti al marzo del 2020, quando la Juventus annunciò che i suoi tesserati avrebbero rinunciato a quattro mesi di stipendio per venire incontro al club fermato dall’epidemia di Covid-19”.
“Sulla questione stipendi-Covid, il peso maggiore era quello delle mensilità di CR7, che valevano oltre 10 milioni di euro. Ma, come detto, le toghe hanno scelto di chiamare per primo un nome già sotto i riflettori per altri motivi: Dybala, che ieri avrebbe dovuto tornare al training center bianconero della Continassa per il primo allenamento dopo la rottura e che invece è finito dirottato in procura”.