ilNapolista

Brilli: «L’ex capo della Rai, donna, pensava che fossi un robot siliconato perché ero stata con un chirurgo plastico»

L’attrice al Corsera: «Sui social c’’è un nutrito gruppo di feticisti dei miei piedi. Porto il 36. Mi mandano in continuazione scarpe strane, smaltate»

Brilli: «L’ex capo della Rai, donna, pensava che fossi un robot siliconato perché ero stata con un chirurgo plastico»
Db Milano 25/06/2008 - photocall film "Un estate al mare" / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Nancy Brilli

Nancy Brilli racconta di sé e di come è cambiata la sua vita, non solo artistica, per il covid, al Coersera. Racconta di essersi avvicinata ai social, per capirli e per scoprire com’è il rapporto con la gente.

«I corteggiatori? Sì ci sono ma quelli via, scialla, non rispondo. C’è un nutrito gruppo di feticisti dei miei piedi. Porto il 36. Mi mandano in continuazione scarpe strane, smaltate, uno mi ha regalato una cavigliera di diamanti. Gwyneth Paltrow ha prodotto una candela col profumo della sua patatina. Parliamo di un premio Oscar. Io potrei aprire una piccola industria del piede».

Nancy non ha più avuto proposte di film da tempo perché, secondo lei alcune dirigenze Rai, avevano altri gusti

«L’ex capo della Rai preposta a decidere era una donna: mi disse, le vere femmine non sono più le ragazze degli Anni 90. Cosa vuol dire? Io sono un’attrice che recita. Non c’è cosa peggiore delle donne di potere che imitano gli uomini peggiori».

La Brilly ha avuto una lunga storia col chirurgo plastico Roy De Vita

«Siccome ero stata con un chirurgo plastico, era convinta che io fossi una specie di robot siliconato. Lei diceva di cercare donne vere. Discorsi di una bassezza…».

Ora è tornata in pista, a teatro, ma si è chiesta a lungo se non dovesse fermarsi perché i registi non la cercavano

«Sorrentino fa come gli pare, ma tranne i fuoriclasse, sono le dirigenze a decidere i cast. Pensai che dovevo smettere questo mestiere, l’ho iniziato così presto, a 19 anni con Garinei al Sistina, è qualcosa che mi definisce come identità. Mi chiesi dove avessi sbagliato. Sono combattiva, ho recuperato energie ed eccomi in pista».

Ha avuto anche brutti incontri con alcuni produttori

«Ce n’è stato uno, con un produttore corpulento che non c’è più e non aveva rivali all’epoca. Una cosa becera, pesante, schifosa. Avevo un contratto di tre anni. Ho pagato caro il mio rifiuto, per molto tempo non ho lavorato. E non po- tevo farci niente. Non esisteva il Me Too».

Per scelta non ha mai fatto scene di nudo.

«Una foto può andare, ma nuda in movimento mi dà fastidio. Non sono mai stata disponibile alle scene di sesso».

ilnapolista © riproduzione riservata