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Balotelli: «Sbagliai con la storia della maglietta, se qualche tifoso mi ha odiato lo posso capire»

A Dazn: «Mancini è l’allenatore a cui sono più legato. Ha avuto il coraggio di farmi iniziare con l’Inter, nonostante i tanti attaccanti che c’erano»

Balotelli: «Sbagliai con la storia della maglietta, se qualche tifoso mi ha odiato lo posso capire»
Mg San Gallo (Svizzera) 28/05/2018 - amichevole / Arabia Saudita-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Mario Balotelli

Qualche giorno fa Mario Balotelli ha rilasciato un’intervista a Dazn in cui ha parlato, tra le altre cose, anche del suo desiderio di giocare nel Napoli.

Tra i temi toccati, anche quello della Nazionale.

“Sono felice di quello che ho fatto. Ho vinto tutto a livello di club, mi manca solo qualcosa a livello di nazionale. L’unica cosa che posso rimpiangere ma non è mai troppo tardi. L’ultima chiamata è stata inaspettata, è stato davvero emozionante. Speriamo che l’Italia vada a mondiali, poi magari pensiamo anche a vincerli. La Macedonia non è una squadra semplice da affrontare, non bisogna sottovalutarla, così come la Turchia”.

Su Mancini:

Mancini è l’allenatore a cui sono legato di più nella mia carriera. Lui mi ha fatto iniziare con l’Inter, nonostante i tanti attaccanti che c’erano. Ha avuto il coraggio di mettere me e non penso che tutti gli allenatori l’avrebbero fatto. Anche con Prandelli mi sono trovato molto bene, è stato sia permissivo che rigido con me. Ho avuto un bel rapporto con lui, così come con tutta quella nazionale”.

Sulla sua avventura all’Inter:

“Ho dato tanto all’Inter, poi ho anche sbagliato con la storia della maglietta e posso capire se i tifosi mi hanno criticato anche quando sono andato al Milan. Volevo troppo bene ai tifosi dell’Inter e se tornassi indietro cancellerei quell’episodio della maglia. Presi male i fischi, sarebbe stato bello vestire a lungo la maglia dell’Inter, l’obiettivo era quello con Moratti”.

“Se qualche tifoso mi ha odiato lo posso capire. Per la storia della maglietta, perché sono andato al Milan… Se qualcuno mi ha insultato, non con insulti razzisti, io lo capisco”.

Sul suo personaggio:

Se ormai il personaggio, creato o vero, è ormai quello, perché devo dimostrare chi sono? Devo dimostrarlo alla mia famiglia, ai miei affetti. Non parlare è stato forse un mio limite. Su tante situazioni sono stato penalizzato, perché usciva un’altra immagine”.

Sulla sua famiglia africana:

“Sono i miei genitori, senza di loro non sarei qui. Ma nella crescita, i miei genitori sono stati i Balotelli. Col tempo ho dato stessa importanza a entrambe le mie famiglie, sono tutti e 4 i miei genitori” .

 

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