L’atleta ha terminato il primo ciclo di terapie riabilitative in camera iperbarica a Ravenna, dopo l’incidente del 2020, lo ripeterà tra qualche mese
Il Secolo XIX racconta oggi l’ultimo mese vissuto da Alex Zanardi a Ravenna, dove l’atleta ha cominciato un iter riabilitativo dopo l’ultimo incidente che lo ha visto protagonista.
Per lui al Centro Iperbarico è stato organizzato un team di dieci specialisti provenienti da diverse parti del mondo, un medico specialista in riabilitazione, due neurologi, una psicologa, un fisioterapista, un logopedista, un’infermiera, un tecnico iperbarico e uno specialista in cannabis terapeutica.
«Alessandro è un uomo magnetico, con una grandissima voglia di fare. Pensi che un giorno mi ha detto “dobbiamo lavorare, voglio star bene”. E lo ha fatto davvero: ogni giorno per tutto il periodo in cui Ë stato da noi, per quattro, cinque ore consecutive, si è sottoposto a questa terapia con una forza che mi ha lasciato senza parole»
Ha raccontato Pasquale Longobardi, direttore del centro.
Per la sua terapia Zanardi utilizza una macchina iperbarica molto grande che può ospitare fino a 12-13 persone ma che lui utilizza da solo visto che deve stare steso a fare gli esercizi mentre due gas gli vengono iniettati “l’ossigeno ́che dà energia alle cellule e l’elio ́che impedisce loro di morire”. Intanto fuori dalla camera iperbarica un dispositivo manda impulsi elettrici in un processo che ́prende la corrente del corpo e la distribuisce al corpo così da far ripartire l’attività.
Il suo miglior compagno però, spiega il professor Longobardi, è lui stesso
«In queste settimane abbiamo visto una persona meravigliosa, cosciente e molto collaborativa, ha interagito sempre con ognuno dei professionisti con cui ha avuto a che fare. Per esempiO sta ha lavorato assiduamente perché sa di avere un percorso davanti e vuole portarlo a termine. Ha una grande voglia e il suo atteggiamento è un forte messaggio per gli altri pazienti: non bisogna ab- battersi mai»
Alex ora è a casa, tornerà a Ravenna tra qualche mese per ripetere il ciclo di terapie e continuare il suo iter per tornare alla vita