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All’Everton l’allenatore lo scelgono i tifosi: scritte contro Pereira, vogliono Lampard

Per il Telegraph il club farebbe bene ad ascoltare la contestazione, i tifosi non si fidano del club e s’avanza lo spettro della retrocessione

All’Everton l’allenatore lo scelgono i tifosi: scritte contro Pereira, vogliono Lampard
2019 archivio Image Sport / Calcio / Chelsea / Frank Lampard / foto Imago/Image Sport

Il nome dell’ex allenatore, centrocampista e capitano del Chelsea Frankie Lampard è stato scarabocchiato sul muro di Goodison Park, a Liverpool. Di notte, probabilmente. Fuori Pereiradentro Lampard. Così c’è scritto.

È il Telegraph a raccontare il messaggio della tifoseria verso i vertici dell’Everton, che nelle ultime ore hanno allacciato i contatti con Vitor Pereira. Il portoghese ex Fenerbahce – esonerato il mese scorso –  pare il favorito per il dopo Benitez. Ma il suo nome non scalda affatto una piazza delusa da una proprietà che ha spende milioni e milioni di sterline ma che poi si trova a stazionare nei pressi della zona retrocessione.

La crisi nervosa dei tifosi dell’Everton è sotto gli occhi di tutti. Certe volte assume tratti perfino tumultuosi. Ignorarla – secondo quanto scrive il Telegraph – per il board del club sarebbe assurdo. Nominare Pereira di fronte a questa opposizione è una scelta incomprensibile. Non sono i tifosi a dover portare avanti il club, ma l’Everton non può permettersi di perdere pure i tifosi. Che invece guardano di buon occhio ad altre ipotesi sondate in queste ore, Lampard e Rooney su tutti.

L’ex tecnico del Chelsea ha alle spalle, a differenza di Pereira, già una certa esperienza in Premier League. E in questo momento è in cerca di una nuova sfida. Altri club – si pensi al Tottenham questa estate, ma anche dopo l’esonero di Nuno Espirito Santo – non hanno fatto orecchie da mercante di fronte alle richieste.

La volontà dei tifosi è chiara: perché non prenderla in considerazione? Specie nel momento in cui dall’altra parte della città si costruisce il nuovo stadio, è opportuno – si legge ancora sul Telegraph – non alimentare altre frizioni ed ulteriore incomunicabilità tra il club e chi lo sostiene da sempre. Cambiare casa non è mai semplice: le onde d’urto – finanziarie ma anche culturali – possono continuare per anni. Si pensi al trasferimento del Manchester United all’Old Trafford.

Allo stato attuale, i tifosi dell’Everton non si fidano del club. Non danno alcun credito alla dirigenza, non la ritengono neanche capace di scegliere un nuovo allenatore. E la prospettiva della retrocessione, una enorme confusione su chi-fa-cosa all’interno della società, la mancanza di chiarezza sulla programmazione futura sono i motivi di questa sfiducia.

E mentre ci si prepara a costruire la nuova casa da 500 milioni di sterline, sono le mura di Goodison, vecchie di 130 anni, a tirare fuori un sentimento che la dirigenza dei Toffees sta scegliendo di ignorare. A suo rischio e pericolo.

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