Donadoni: «Una volta Berlusconi mi chiese: ‘Pensi anche tu che tutto quello che tocco si trasforma in oro?’» 

Al CorSport: «Eravamo a Milanello, a braccetto sui campi. Mi spiegò: ‘Qualche dote ce l’ho, ma soprattutto mi faccio un mazzo così e sul lavoro non trascuro niente» 

Berlusconi

Roma 20/02/2019 - assemblea parlamentari Forza Italia / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Silvio Berlusconi

Nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, in cui parla della sua esperienza al Napoli, Roberto Donadoni dedica ampio spazio anche a quella vissuta nel Milan.

«Il Milan è una parte indelebile della mia vita. Non amo molto ricordare il passato, ma quella squadra creata da Berlusconi e Galliani ha segnato la mia carriera e sono riconoscente sia a loro sia a Sacchi e a Capello. Abbiamo vinto parecchio e ci siamo tolti soddisfazioni incredibili».

Racconta un aneddoto su Berlusconi.

«Il primo anno, quello in cui ci qualificammo allo spareggio per la Coppa Uefa dopo che il presidente decise di cambiare Liedholm con Capello, un giorno venne a Milanello, mi prese a braccetto passeggiando sui campi di allenamento e mi chiese se anche io, come molti, pensavo che quello che lui toccava si trasformasse in oro. Rimasi in silenzio e lui mi spiegò: ‘Qualche dote ce l’ho, ma soprattutto mi faccio un mazzo così e sul lavoro non trascuro niente. La notte dormo poche ore, credo nelle mie idee e sono convinto che anche con il Milan otterremo grandi risultati. Nella vita bisogna fare così’. Per un ragazzo di ventitré anni fu una vera lezione».

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