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Il Fatto: “tutti sapevano e per il Covid la Figc ha sospeso le verifiche della Covisoc sui club”

Dirigenti convinti della loro impunità e quindi scatenati, soprattutto dopo che i giudici stabilirono che era impossibile quantificare il valore di un giocatore

Il Fatto: “tutti sapevano e per il Covid la Figc ha sospeso le verifiche della Covisoc sui club”
Db Reggio Emilia 09/04/2019 - amichevole/ Italia-Irlanda femminile / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Il Fatto quotidiano ricorda giustamente che tutti sapevano. Che le plusvalenze ammontano

a circa 700 milioni l’anno, il 20% in media del fatturato dei club. Tutti sapevano tutto. E nessuno ha fatto nulla.

Ricorda i casi di Chievo e Cesena.

Era successo ad esempio nell’estate 2018, quando la Procura Figc allora diretta da Giuseppe Pecoraro aveva portato in tribunale Chievo Verona e Cesena: un’autentica montagna che aveva partorito un topolino, appena 3 punti di penalizzazione agli scaligeri (nulla ai romagnoli già falliti). Perché, sancirono i giudici, era di fatto impossibile quantificare il valore di un giocatore, legato al mercato, e quindi dimostrare l’illecito. Quella sembrava la pietra tombale sulla possibilità di punire le plusvalenze. E infatti dopo la sentenza da “liberi tutti” i dirigenti della Serie A si sono letteralmente scatenati, convinti della loro impunità.

Il Fatto ricorda che qualcosa è cambiato grazie alla Covisoc (l’organo di controllo) ma la stessa Covisoc

recentemente è stato piuttosto svilita dalla scelta della Federazione di sospendere le verifiche sui conti dei club per il Covid.

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