Oggi al minuto 70 mi sarebbe piaciuto avere due terzini freschi, veloci intensi e non li abbiamo. Perché abbiamo speso tanti soldi a pulire
Conferenza stampa di Mourinho dopo Roma-Napoli.
Partita di alto livello. Partita tattica. partita fisica. Partita con qualche difficoltà tecnica ma non è facile. Il campo è pieno di sabbia, dalla tribuna sembra bello ma in campo è dura. Ci sono state opportunità per segnare e per vincere, per noi e per loro. Abbiamo finito tutti stanchi. Per intensità, durezza, aggressività, perché nessuno ha accettato il pareggio fino alla fine. MI è piaciuto perché loro erano al top di punti gioia fiducia e noi invece dopo sconfitta immeritata. Torino. Per questa ragione, il controllo emozionale e la forza psicologica dopo la sconfitta in Norvegia. Abbiamo già giocato partite difficili, meritiamo più dei punti che abbiamo. Mercoledì partita dura a Cagliari.
Oggi al minuto 70 mi sarebbe piaciuto avere due terzini freschi, veloci intensi e non li abbiamo. Perché abbiamo speso tanti soldi a pulire prima di investire, abbiamo una rosa dicotomica. A Cagliari giocherà la stessa formazione di oggi.
L’arbitro ha fatto un lavoro positivo. Perché due gialli? Non lo so. Se io sono arbitro, vengo da me e dico: Mourinho vai tranquillo in panchina. La seconda volta non ho fatto niente, qualche gesto con le braccia. Non mi ricordo episodi importanti, errori come contro la Juve.
Contro la Juve non meritavamo per niente di perdere. Oggi un punto è giusto, potevamo vincere ma anche perdere. Non abbiamo mai accettato il dominio loro. Nessuno oggi torna a casa con la sensazione che il Napoli è leader e noi ci siamo accontentati di un punticino.
Lei ha mandato in tribuna i giovani che hanno giocato in Norvegia e perso 6-1.
Chi sceglie la panchina, non sono io. Ma sono loro. Sono loro che prendono decisioni. Il calcio è un mondo un po’ crudele, crudele per tutti. Per gli allenatori è più crudele, deve essere crudele un poco anche per i calciatori. Ma non c’è una croce su di loro, domani è un altro giorno.
Allenatore è un lavoro in cui smetti di migliorare solo quando smetti. Non dipende dalla condizione fisica, è accumulazione di esperienze.
Zero a zero di venti anni fa è diverso da quello di oggi. Vent’anni fa all’estero non erano contenti di guardarlo, oggi no.