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Fanny Ardant: «I ritocchi? L’invecchiamento è il tempo che ti resta, se ti aggrappi a cose false lo perdi»

A Repubblica: «I ritocchi sono una dittatura della società. Sono una donna asociale. La società per me non è così importante».

Fanny Ardant: «I ritocchi? L’invecchiamento è il tempo che ti resta, se ti aggrappi a cose false lo perdi»

Repubblica intervista Fanny Ardant. A 72 anni ha una parte in “Les jeunes amants” di Carine Tardieu. Racconta di non aver accettato subito il ruolo, aveva qualche remora sulle scene di sesso.

«Avevo paura del mio corpo, che non amavo da giovane e oggi ancora meno. E che nel film ci fosse qualcosa di voyeuristico. Ma le scene di sesso sono più che altro suggerite, non è un film sui corpi ma sui sentimenti. Il mio personaggio si presenta come una donna vecchia che ha un amore più giovane e questo mi piace. Nella vita mi piacciono la libertà e l’insolenza. La società ha un peso nella scelta delle donne di negare i propri desideri. Ma le libertà bisogna prenderle, non aspettare che siano concesse. L’amore è coraggio».

Nel film non viene utilizzato alcun tipo di ritocco per mascherare la sua età.

«La prima cosa che mi ha chiesto Carine: ‘Lei ha paura di essere filmata come una signora di settant’anni?’. Ho detto no. Non voglio lottare contro l’ineluttabilità. Più ti nascondi dietro una falsa età e più è difficile invecchiare».

Non si è mai ritoccata.

«Le correzioni fatte da alcune colleghe non mi hanno convinto. Anche questa è una dittatura della società, retaggio della cultura americana, la gioventù a ogni costo imposta ad attrici, impiegate, commesse. L’invecchiamento è l’anticamera della morte, se non lo vivi bene è un peccato perché è il tempo che ti resta e se ti aggrappi a cose false perdi anche questo».

Le chiedono che rapporto ha con la sua immagine mediatica.

«Sono un’attrice di teatro, mi piace stare sul palco, il rapporto diretto con il pubblico, non deluderlo. Per il resto, non vedo le foto, non leggo i tabloid. È un modo di essere incosciente, di attraversare la vita come i cani sentono gli odori. Sono una donna asociale. La società alla fine per me non è così importante».

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