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Vezzali: «Siamo un paese di sportivi sul divano. Stiamo lavorando per lo sport a scuola»

Al Foglio: «siamo tra le prime 10 nazioni del medagliere, dall’altra parte in Europa siamo al quintultimo posto come numero di praticanti sportivi»

Vezzali: «Siamo un paese di sportivi sul divano. Stiamo lavorando per lo sport a scuola»
Db Milano 23/05/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Valentina Vezzali-Paolo Dal Pino

Il Foglio ha intervistato Valentina Vezzali sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo sport. I passaggi in cui parla della cultura sportiva in Italia e dell’importanza di portare lo sport nelle scuole.

“Siamo un paese di sportivi sul divano a guardare il calcio in tv. Viaggiamo su un doppio binario, dal 1996 dai Giochi di Atlanta siamo tra le prime 10 nazioni del medagliere, dall’altra parte in Europa siamo al quintultimo posto come numero di praticanti sportivi. Ci sono dei dati pre pandemia davvero preoccupanti e migliorare questi dati rappresenta la sfida più grande. La vera medaglia potremo festeggiarla quando in Italia avremo un quadro della pratica sportiva migliore di questo”.

Il primo punto è lo sport a scuola.

“Da quando mi sono insediata ho subito sottolineato quanto sia importante che scuola e sport camminino a braccetto e ritengo sia fondamentale l’inserimento dell’insegnante di Scienze motorie fin dalla scuola elementare. Il presidente del Consiglio Draghi è molto sensibile a questa tematica e assieme al ministro dell’istruzione Bianchi abbiamo definito un protocollo. Stiamo lavorando agli ultimi dettagli di questo piano che ci permetterà di raggiungere un traguardo straordinario che inseguiamo da oltre 50 anni”.

“Nello sport per raggiungere un obbiettivo ci sono dei momenti difficili. Inserire un insegnante di Educazione motoria nella scuola primaria è una corsa a ostacoli, mi ricorda certi momenti in pedana, certi allenamenti durissimi, momenti in cui i risultati erano lontani. Questo fa parte del raggiungimento dell’obiettivo. Non vedo del brutto, nella mia vita ho sempre cercato di vedere solo il lato positivo e quello che potevo fare per raggiungerlo. L’obbiettivo è di inserire il diritto allo sport nel testo più importante del nostro paese quanto prima”.

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