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I lettori inglesi chiedono ai loro giornali perché tacciono su Ronaldo e lo stupro (e loro spiegano)

Prima The Athletic, poi The Independent tornano sui carichi pendenti del campione, su esplicita richiesta dei lettori. Che dai giornali vogliono notizie, non servilismo

I lettori inglesi chiedono ai loro giornali perché tacciono su Ronaldo e lo stupro (e loro spiegano)

C’è un non-detto quando si scrive (e si legge) di Cristiano Ronaldo sui media italiani. Una traccia nascosta. Il giocatore che ha monopolizzato la parte finale del calciomercato estivo è anche – ancora – un uomo su cui pende un’accusa di violenza sessuale. Se qui da noi la deviazione giudiziaria del campione è stata archiviata nei trafiletti appena sbarcato a Torino, taciuta nel frastuono di fondo che lo ha accompagnato fino all’uscita tre anni dopo, in Inghilterra no: gli inglesi se l’erano appuntati questa storia. E ora che Ronaldo sta per ri-esordire in Premier ecco che sbuca in pagina, senza peraltro che ci siano spunti di cronaca nuovi a giustificare il ritorno sulla notizia. Con una modalità molto anglosassone, che per usanza e menefreghismo auto-indotto facciamo una certa fatica a decifrare.

Lo ha fatto, prima degli altri The Athletic. Il 1 settembre ha pubblicato un lunghissimo e minuzioso articolo per spiegare ai suoi lettori quel carico pendente sul campione del Manchester United. Quasi un “recap”, come usa nelle serie tv: “previously on Ronaldo”. E in premessa ci piazza un’ “editor’s note”, una nota nella quale il giornalista motiva la scelta di riportare all’attenzione pubblica il fatto:

negli ultimi giorni abbiamo ricevuto commenti ed e-mail sulle accuse contro Cristiano Ronaldo. Vogliamo che i nostri abbonati sappiano quanto sia importante questo problema per noi e che continueremo a dedicare tempo e risorse per approfondire l’argomento. Ci vorrà del tempo per molte ragioni, ma per ora ecco una spiegazione di ciò che è successo finora…

Oggi, con gli stessi toni, The Independent mette on line praticamente lo stesso articolo: decine di righe, puntuali, per ricordare “dove eravamo rimasti” con le accuse di stupro a Ronaldo. Non c’è il “disclaimer”, ma è un’operazione fotocopia. Il giornale avvisa il suo pubblico che non ha mollato la notizia, che è un elefante sgraziato che incombe nella cristalleria della superstar e che come tale sarà trattato.

In comune, lì sullo sfondo, questi due pezzi hanno il lettore. Lo scrive a chiare lettere The Athletic: appena arrivata la notizia del ritorno in Inghilterra di Ronaldo i lettori hanno subissato la redazione di mail e commenti su una vicenda che all’estero resta gravissima. Una presunta violenza sessuale non è un orpello pruriginoso da spendersi editorialmente solo per inzolfare lo scandalo. E’ una croce che merita approfondimento, serietà. Chi compra o si abbona a The Athletic o all’Independent vuole, cerca, pretende di saperne di più. Di non lasciare che l’euforia calcistica travolga la cronaca giudiziaria.

E’ il lettore che fa la differenza, una volta di più. Che stimola il mercato a vendergli qualità e accuratezza, e non solo paccottiglia di risulta. Vuole notizie, non servilismo. Pur nel Paese dei tabloid sporchi e cattivi, il lettore distingue, s’impunta. I giornali rispondono. Danno, molto pragmaticamente, alla gente quello che vuole. Il problema (nostro) è la gente a cui ci si rivolge.

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