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Insigne e Koulibaly, la strana coppia al governo del Napoli

In campo e fuori il ticket ha fatto sentire il suo peso. La scena della fascia, le parole di Kalidou sulla continuità con Gattuso. Il saggio check and balance di Spalletti

Insigne e Koulibaly, la strana coppia al governo del Napoli

Per chi ha un minimo di fiuto politico, o anche di passione per la politica, Napoli-Venezia e il suo post-partita sono stati un film piuttosto chiaro. Che ha evidenziato in maniera inequivocabile – qualora ce ne fosse ancora bisogno – chi sono i calciatori che esercitano la leadership nella squadra. Nel famigerato, per alcuni affascinante, spogliatoio.

Già non erano passate inosservate in conferenza le parole di Luciano Spalletti che aveva elogiato entrambi. Insigne, a domanda diretta. A Koulibaly («ha un comportamento regale»), senza neanche il bisogno di avere una domanda su di lui.

Il campo ha confermato le sensazioni. Gli allenatori sono le guide tecnico-tattiche delle squadre ma in campo ci vanno i calciatori. Sempre. A maggior ragione in una squadra che nemmeno due anni fa ha vissuto la singolare serata ricordata con il nome di ammutinamento.

Insigne e Koulibaly sono stati i protagonisti di Napoli-Venezia. Il franco-senegalese ha giganteggiato, in verità lo ha fatto in passato anche contro avversari più dotati; il capitano ha incoraggiato i compagni all’espulsione di Osimhen, ha segnato il rigore dell’1-0 dopo averne sbagliato pochi minuti prima. E dopo il gol ha esibito un gesto eloquente sulle dimensioni dei suoi attributi.

È stato dopo la partita che Koulibaly ha spedito messaggi chiari. Ha rimesso al braccio di Insigne la fascia di capitano che Lorenzo gli aveva lasciato per la sostituzione, lo ha fatto anche in favor di fotografi. E poi ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili, soprattutto a proposito di Spalletti.

«Mi fa molto piacere avere la fascia da capitano, sono a Napoli da sette anni. Oggi andava ridata a Insigne, ha segnato dopo aver sbagliato. Ci ha dato una grande mano correndo come un matto. È molto importante e vogliamo tenerlo con noi, sapendo che però quella contrattuale è una situazione delicata. Lui è concentrato ed ha bisogno sempre dell’affetto del pubblico».

E poi su Spalletti:

«È stato molto bravo dall’inizio, non ha voluto cambiare tuto quello che avevamo fatto, ha conservato quanto di buono fatto lo scorso anno. Ci ha aperto gli occhi per cercare nuove soluzioni. Sta continuando il lavoro di Gattuso. E lo sta facendo portando la sua magia».

A nessuno, nemmeno agli osservatori più vicini a Gattuso, guardando il Napoli ieri sera sarebbe venuto in mente di parlare di lavoro in continuità col precedente tecnico. Un allenatore dev’essere bravo e saggio nel check and balance, sempre per coloro i quali sono appassionati di politica. Deve trovare il modo più efficace per raggiungere l’obiettivo. Spalletti ispirato a Montesqueiu.

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