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Tokyo, la Biles spalanca le porte sui “twisties” nel mondo della ginnastica

Dopo le rivelazioni dell’atleta americana che ha deciso di rinunciare alla gara, tante ginnaste hanno confessato di aver sofferto dello stesso problema

Tokyo, la Biles spalanca le porte sui “twisties” nel mondo della ginnastica

Simone Biles si è seduta in tribuna a tifare per le compagne di squadra Sunisa Lee e Jade Carey nel giorno del concorso generale a cui ha rinunciato. È stata la stessa atleta a spiegare i motivi della sua rinuncia

“Soffro di twisties”

Un “twistie” è un improvviso senso di vuoto che colpisce gli atleti durante una prova sportiva, quello che le è capitato martedì appunto. I twisties sono come una improvvisa dissoluzione del senso dello spazio, una perdita di consapevolezza della propria presenza. Una condizione che può risultare assai pericolosa per una ginnasta che esegue un esercizio.

La Biles  aveva spiegato alle proprie compagne di squadra, ha detto loro di non voler “rischiare di farsi male, o fare qualcosa di stupido”, mentre via social aveva chiarito le sue preoccupazioni per la sua salute mentale alludendo proprio ai twisties.

“Devo salvarmi dai miei demoni”

Nelle ultime ore, diverse ginnaste hanno raccontato sui social network di aver sofferto “twisties”. come  Aleah Finnegan, una ginnasta americana.

“Ho avuto i ‘twisties’ da quando avevo 11 anni. Non riesco a immaginare quanto spaventoso deve essere se accade durante una gara. Non hai controllo sul tuo corpo e su quello che fa”

Così anche la ginnasta svizzera Giulia Steingruber, specialista del volteggio, che ha raccontato di aver avuto un simile “blocco mentale” nel 2014.

“Avevo molta paura e non riuscivo a scrollarmela di dosso”.

 

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