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Giroud al Milan è un signor colpo di mercato, non è un ex come Mandzukic

Sa segnare in ogni modo, gli mancano cinque gol per diventare il marcatore di tutti i tempi in Nazionale. Un’alternativa di spessore a Ibrahimovic

Giroud al Milan è un signor colpo di mercato, non è un ex come Mandzukic

Il Milan temporeggia anche quest’anno, almeno per il momento. A livello finanziario è accorto a non fare il passo più lungo della gamba, segue una strategia di mercato alla lettera, senza esagerare. Maldini, Massara e Pioli hanno individuato le priorità della squadra e le perseguono con ordine. Tra queste non c’è la ricerca di un attaccante, si può proseguire nel solco della scorsa stagione dunque. Il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic vuol dire che i rossoneri sono pronti a fare affidamento sulle qualità (e non sono in discussione) ma soprattutto sulla tenuta dello svedese, messa già a dura prova l’anno scorso dal Covid e dai frequenti infortuni. Il calo inevitabile che la squadra affronta senza Ibrahimovic è considerevole, nonostante tutto. Il management del Milan se n’era già accorto l’anno scorso, quando prese lo svincolato Mario Mandzukic. Pensava che la lacuna da colmare in tal senso fosse perlopiù di tipo caratteriale. Il croato difficilmente avrebbe potuto imporsi da un punto di vista tecnico, quanto invece sul piano emotivo con quella componente intimidatoria che esalta i compagni e inibisce gli avversari. Un esperimento che non ha per niente pagato i dividendi sperati.

Arrivati all’estate, consapevoli di dover rinforzare in modo prioritario prima altri reparti con l’acquisto di un portiere e di un difensore centrale, la dirigenza era consapevole di un budget già impegnato per altre esigenze. Ha ottenuto lo sconto sul riscatto di Tonali, ha confermato Ibrahimovic, ha dovuto pagare senza riduzioni Tomori. Ma la storia dello scorso anno ha insegnato molto sulla necessità di un’alternativa di livello allo svedese che più di prima andrà centellinato. Ed ecco un altro colpo, stavolta davvero illuminato: Olivier Giroud. Un’operazione dal costo complessivo di due milioni di euro bonus compresi, arriva dal Chelsea con uno dei miglior biglietti da visita, quello di una professionalità sconfinata che ha fatto sì che fosse trattenuto anche quando era da tempo fuori dal progetto tecnico.

Agli antipodi, peraltro, rispetto a Mandzukic. Portamento francese, è il centravanti dai gol d’autore. La presenza fisica non limita i colpi acrobatici, sa segnare in tutti i modi quando il pallone passa per l’area di rigore. Se il tempo glielo permetterà, presto potrebbe anche diventare il più grande marcatore nella storia della Francia (gli mancano cinque gol in nazionale). Ha due anni in meno rispetto al croato e non avrà bisogno di un processo di ritorno all’attività agonistica, visti i contesti di alto livello in cui tra club e nazionale continua a distinguersi. Pur contando su un impiego ridotto, è riuscito ad andare in doppia cifra col Chelsea segnando 6 gol su 11 in Champions League, dando un contributo significativo alla cavalcata vincente dei Blues. Ha vinto le coppe, ma mai i campionati. Parafrasando una frase celebre partorita dai fratelli Nolan, non è l’attaccante che il Milan merita ma è quello di cui ha bisogno. Almeno per il momento.

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