Il presidente dell’Iss: «L’età media dei ricoveri in terapia intensiva è 55 anni. L’Rt si proietta a 1.55. Incidenza raddoppiata, ma l’impatto sugli ospedali è limitato»
L’Rt nazionale supera la soglia di 1 (la settimana scorsa era allo 0,91). Al momento si è attestato al livello di 1,26, vuol dire che una persona che abbia il Covid ne contagia più di un’altra soltanto. Il dato è stato fornito nel corso del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità.
Balza in avanti anche l’incidenza settimanale, che sale da 19 a 40 casi per 100mila abitanti. Le Regioni a rischio moderato sono 19, quelle a basso rischio sono 2. Nessuna Regione supera il livello critico di terapie intensive e ricoveri ordinari.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato:
“Crescono da 2267 a 2958 i comuni con almeno un caso di Covid e l’incidenza mostra come in quasi tutte le regioni vi sia una marcata crescita. La crescita è caratterizzata 10-19 e 20-29 anni e quindi è la popolazione più giovane che alimenta i nuovi casi dell’epidemia. I casi crescono anche in Italia come in molti paesi europei. L’Rt si proietta a 1,55 e si sta abbassando l’età media dell’infezione a 25 anni e l’età media di ricovero in terapia intensiva a 55. Sta aumentando la quota della variante Delta e sta progressivamente decrescendo la variante Alfa. Dal 5 giugno al 19 luglio la mappa conferma questo dato: i dati sono in crescita e anche la curva dei contagi”.
Brusaferro ha aggiunto:
“Oltre il 50% tra 20 e 29 anni ha fatto almeno una dose di vaccino e questo è un dato importante. Stanno crescendo le vaccinazioni. Anche se l’incidenza è raddoppiata l’impatto sui servizi sanitari è limitato ma la variante Delta aumenta e diventerà dominante, da qui l’importanza di completare il ciclo vaccinale e rispettare le misure di distanziamento e l’uso delle mascherine”.