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Baryshnikov: «La morte mi spaventa. Ho 70 anni, sento il rumore di passi pesanti alle mie spalle»

A Sette: «Forse preoccupa più gli uomini delle donne. Loro vivono più a lungo, con grazia. Noi uomini? Direi più isterici. Anche piagnoni»

Baryshnikov: «La morte mi spaventa. Ho 70 anni, sento il rumore di passi pesanti alle mie spalle»

Su Sette, settimanale del Corriere della Sera, una lunga intervista a Mikhail Baryshnikov. Con Nureyev ha fatto la storia della danza. Oggi ha 73 anni.

«Rudolf aveva un tale carisma da affascinare le persone. Talento naturale. Eccezionale in scena. Gli anni 60 per Rudolf e poi i 70 per me sono stati eccezionali. Ma erano quelli dove il pubblico si interessava agli artisti più come personaggi pubblici, rispetto a ciò che interpretavano in scena».

Dal 2005 è alla guida del Baryshnikov Arts Center, che lui stesso ha creato a New York. Ha danzato con Liza minnelli a Broadway, ha preso parte a film cinematografici ed a programmi tv, da sempre ama sperimentare nell’arte. Ammette di non usare i social.

«Sono un analfabeta social. Non ho Facebook».

Dà una definizione di sé.

«Sono sempre stato aperto a ogni tipo di esperienza artistica. Così una volta appese le scarpette al chiodo, si fa per dire, ho intensificato le mie esperienze teatrali. Ogni anno presento un nuovo progetto. E il teatro è stato il tramite naturale. Mi sono fatto le ossa con artisti come Bob Wilson e Alvis Hermanis. Ho vissuto il loro approccio visionario. Mi trovo a mio agio in questa dimensione. La carta vincente? Interpreto senza immedesimarmi nei personaggi. In scena il risultato dello scambio reciproco tra me stesso e la loro storia. Ma solo attraverso voce e linguaggio del corpo adatti».

Dice di essere spaventato dalla morte.

«Mentirei se dicessi che mi lascia indifferente. Ho oltre 70 anni ed è come sentissi alle mie spalle il rumore di passi pesanti. Incalzano e indicano la fine».

Il pensiero della morte, continua, preoccupa più gli uomini delle donne.

«Forse preoccupa più gli uomini delle donne. Loro vivono più a lungo, con grazia. Noi uomini? Direi più isterici. Anche piagnoni. Un po’ come me. Mia moglie Lisa mi prende in giro. Quando arriva un nuovo copione o una nuova proposta di lavoro mi guarda e afferma: “Anche questo parla di morte?”».

 

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