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Sputi, offese, e lancio di bottiglie: in Nba è tornato il pubblico, ed è più cattivo

Sul Nyt. L’ultimo caso a Boston contro Irving. La pandemia ha eliminato i turisti e gli “occasionali” dagli spalti, ora c’è un pubblico più “europeo”. E non in senso positivo

Sputi, offese, e lancio di bottiglie: in Nba è tornato il pubblico, ed è più cattivo

La pandemia ha spazzato via i turisti, gli “occasionali”, quelli che andavano alle partite di basket per godersi una serata tra un selfie e un hamburger. Il pubblico dell’Nba è tornato. Ma è tornato cambiato, più cattivo. Più… europeo.

Ormai gli episodi non si contano più. I giocatori vengono offesi e insultati, gli vengono lanciati oggetti addosso.

Un tifoso con la maglia dei Boston Celtics, scrive il New York Times, è stato arrestato domenica dopo aver lanciato una bottiglia che ha quasi colpito alla testa la guardia dei Nets Kyrie Irving, dopo la sconfitta di Boston in gara 4 al TD Garden. Irving è un ex molto amato a Boston, tra l’altro.

Irving ha detto che un po’ se l’aspettava, che lo sport è ormai a un bivio. “trattano le persone come se fossero in uno zoo umano. Lanciano cose, dicono cose. C’è un certo punto in cui diventa semplicemente troppo”.

A Philadelphia, un tifoso ha lanciato popcorn sulla testa della guardia dei Washington Wizards Russell Westbrook mentre usciva dal campo per un infortunio, scatenandone la reazione a stento ricomposta dalla security. A New York, un altro tifoso ha sputato al giocatore degli Atlanta Hawks Trae Young, al Madison Square Garden. Nello Utah, la sicurezza ha cacciato tre uomini per comportamenti osceno nei confronti della famiglia di Ja Morant, guardia dei Memphis Grizzlies.

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