Il tecnico dell’Atalanta ha rifiutato il patteggiamento. Se condannato, non potrà avere contatti con la squadra, nemmeno in settimana
Gasperini rischia venti giorni di squalifica.
“Ha insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell’Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi”.
È la motivazione con cui il procuratore antidoping Pierfilippo Laviani ha deferito l’allenatore dell’Atalanta e ne ha chiesto venti giorni di squalifica.
Sarà giudicato il 10 maggio dal tribunale nazionale antidoping.
In caso di condanna, non potrebbe aver contatti con tesserati per tutta la durata della sospensione, comprese le partite.
L’episodio risale allo scorso 7 febbraio al campo di allenamento dell’Atalanta. Il club ricevette la visita a sorpresa di un ispettore di Nado Italia per un controllo antidoping. Il controllo fu su quattro calciatori.
Ci fu l’irruzione di Gasperini. Il test interrotto, fu poi completato grazie all’intervento del medico sociale. I calciatori sono poi risultati negativi.
Gasperini non ha accettato il patteggiamento che prevedeva dieci giorni di stop.
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