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De Biasi: «In Italia non si può più allenare. L’allenatore non ha il peso che dovrebbe»

Il ct della Nazionale dell’Azerbaigian a Repubblica Torino. «Non incide nella scelta dei giocatori, nella programmazione, viene giudicato dopo quattro partite e mezza. Bisognerebbe ragionare in prospettiva».

De Biasi: «In Italia non si può più allenare. L’allenatore non ha il peso che dovrebbe»

Repubblica Torino intervista Gianni De Biasi, allenatore della Nazionale dell’Azerbaigian. Racconta perché è andato via dall’Italia. C’entra il ruolo sottostimato degli allenatori nel nostro Paese.

«Sono ormai più di dieci anni che sono via dall’Italia, perché a un certo punto mi sono detto: o mi danno la possibilità di fare il mio lavoro o mi invento un’altra parte. Buona la seconda».

In Italia non si può lavorare, dice.

«No, perché la figura dell’allenatore non ha il peso che dovrebbe, non incide nella scelta dei giocatori, nella programmazione, viene giudicato dopo quattro partite e mezza. Eppure il nostro è un lavoro complesso, non è che puoi farlo come fosse una puntata al casino. Devi avere la possibilità di trasferire alla squadra il tuo modo di vedere il mondo, il calcio, la vita. Bisognerebbe ragionare in prospettiva. Cercai di farlo al Toro, ma non ebbi ascolto».

Spiega meglio:

«Avevo detto a Cairo: abbiamo fatto una promozione miracolosa, presidente, ma adesso puntiamo sui giovani. La gente gli avrebbe perdonato tutto ma lui non era dell’idea, preferì prendere giocatori di nome e andò come andò. Ma il Toro resta comunque un pezzo fondamentale della mia vita».

 

 

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