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Le figlie di Maradona: «A papà davano marijuana e strane pasticche»

Giannina e Jana sono state ascoltate ieri dagli inquirenti. Spuntano messaggi tra i medici secondo i quali alla famiglia di Diego veniva nascosto il suo reale stato di salute 

Le figlie di Maradona: «A papà davano marijuana e strane pasticche»

Ieri le figlie di Maradona, Giannina e Jana, sono state ascoltate dagli inquirenti ed hanno dichiarato che, prima di essere operato, Diego assumeva “alcol e marijuana” e che i medici responsabili della sua salute lo sapevano. La Nacion scrive:

“Hanno anche affermato che la psichiatra Agustina Cosachov ha dato a Diego alcune pillole, di cui non conoscevano il nome, per respingere l’alcol”.

Ad entrambe è stato chiesto se avessero visto il padre fumare. Jana ha dichiarato

«lo ho visto fumare marijuana con Carlos Ibáñez. Ho capito che era marijuana dall’odore».

Hanno anche riferito che il dottor Luque e lo psichiatra Agustina Cosachov avrebbero visto il padre ubriaco.

Sempre secondo quanto scrive La Nacion, gli investigatori che indagano sulla morte di Maradona hanno scoperto, nei messaggi che i medici che lo avevano in cura si sono scambiati, “un piano per nascondere alle figlie il reale stato di salute di Diego”.

L’intenzione della psichiatra Agustina Cosachov e dello psicologo Carlos Diaz, secondo le prove raccolte era quella di

evitare di fornire dettagli sullo stato di salute del paziente. Non parlare della diagnosi e del cambiamento della terapia farmacologica per evitare domande per le quali, forse, non avevano una risposta”.

Il 19 novembre, cinque giorni prima della morte di Diego, la psichiatra e lo psicologo si scambiano alcuni messaggi in cui concordano di avere un colloquio settimanale con le figlie di Maradona per “contenerle”.

Cosachov invia un audio a Diaz e dice:

«mi sembra che sia prudente che noi, come strategia, prima siamo d’accordo sulle cose che diremo, perché altrimenti è come se uno dicesse una cosa e l’altro un’altra. Andiamo sulla stessa linea, non diciamo la diagnosi alla famiglia a meno che non ce lo chiedano. Le informazioni: il giusto e necessario»

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