Il calciatore, sentito ieri in video conferenza, avrebbe anche fatto il nome di Pavel Nedved per la cura degli aspetti tecnici del mancato passaggio in bianconero
Poco meno di due ore di interrogatorio in videoconferenza. E’ la durata dell’audizione di Luis Suarez da parte della Procura di Perugia, come persona informata dei fatti. Le indiscrezioni, sui quotidiani, ci sono, anche se sul colloquio con gli inquirenti resiste il riserbo. Suarez avrebbe ammesso di aver ricevuto in anticipo le domande di esame, di essere stato avvertito dalla Juve due giorni prima della prova che del passaggio in bianconero non se ne faceva più nulla. Di aver firmato un precontratto a fine agosto.
E, secondo quanto scrive La Verità, il calciatore avrebbe anche fatto il nome di Paratici.
“Il giocatore, a quanto risulta alla Verità, di fronte agli inquirenti ha rivelato che l’Università umbra gli sarebbe stata indicata dall’«entourage» della Juventus (che lui pronuncia Giuventus un po’ come Ronaldo), nello specifico da Fabio Paratici. Inoltre Suarez ha fatto il nome di Pavel Nedved, non per quanto riguarda l’esame, ma perché l’ex campione si è occupato degli aspetti tecnici del mancato passaggio in bianconero. Ad innescare il reciproco interesse fra la società di Torino e Suarez, nella versione di quest’ultimo, il «dispiacere» per l’attaccante di essere finito ai margini del progetto tecnico del Barcellona (sua ex squadra), con il conseguente rischio di non poter giocare la Champions. Per questo aveva pensato di trasferirsi a Torino”.