La stampa inglese monta un caso sui rinvii per Covid. Non conoscono la Serie A
Mourinho si è un po’ lamentato, Ancelotti per niente. La stampa si lamenta del ritardo delle decisioni ufficiali della Lega. Che scriverebbero in caso tre mesi e tre gradi di giudizio per un rinvio?
Mourinho si è un po’ lamentato, Ancelotti per niente. La stampa si lamenta del ritardo delle decisioni ufficiali della Lega. Che scriverebbero in caso tre mesi e tre gradi di giudizio per un rinvio?
Sulla stampa inglese Mourinho viene raccontato come “furioso”. Carlo Ancelotti “molto infastidito” per non aver avuto dalla Premier, dopo due giorni, i dettagli della decisione sul rinvio di Everton-Manchester City. Tutto il furore di Mourinho starebbe in un post piccato su Instagram (ormai Mou è un influencer di successo) a quattro ore da Tottenham-Fulham. “Match alle 6 pm e noi ancora non sappiamo se giocheremo. La migliore lega al mondo”. Il problema è l’attesa per un rinvio che arriverà poco dopo, last minute.
Ancelotti, che prima che la Premier ufficializzasse la scelta di non giocare il big match tra Everton e City aveva sentito Guardiola dicendosi disponibile ad un rinvio, ieri è andato in conferenza stampa senza alcun sintomo di “fastidio”. Le prime domande sono tutte sulla “full disclosure” che l’Everton ha chiesto alla Lega. Lui risponde tranquillo che non c’è problema:
“Le risposte della Premier arriveranno, non è stato un grosso problema sapere del rinvio a quattro ore dall’inizio, non cambia niente, andiamo avanti”
Ma è chiaro che la polemica ormai sta montando, con una certa insistenza.
Jason Burt, nel suo editoriale sul Telegraph, scrive che “una grande Lega dovrebbe decidere e agire più velocemente, evitando di accrescere il carico di incertezza e ansia della competizione”.
La stessa Premier che si sta muovendo a tentoni, scegliendo di volta in volta in base al buon senso e non nel rispetto ossessivo del protocollo Uefa. E che al contempo ha sottolineato più volte che non intende fermare il campionato, gestendo i casi di volta in volta.
“Con un basso numero di test positivi nella stragrande maggioranza dei club, la Premier League continua ad avere piena fiducia nei suoi protocolli Covid-19 e ad essere in grado di continuare a giocare le nostre partite come programmato”.
In Inghilterra si lamentano del ritardo delle decisioni ufficiali della Lega. E che scriverebbero se avessero a che fare con la Serie A, dove per rinviare una partita ci sono voluti tre mesi e tre gradi di giudizio?