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La Nacion racconta il lutto di Napoli per la morte di Maradona

Tanti i napoletani in processione per omaggiare Diego nonostante i divieti imposti dalla zona rossa

La Nacion racconta il lutto di Napoli per la morte di Maradona

Elisabetta Piqué racconta con un lungo reportage per La Nacion la notte di Napoli dopo la notizia della morte di Maradona. Una giornata particolare perché Napoli è zona rossa a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid e dunque è tutto chiuso e non si potrebbe uscire di casa, ma Diego supera tutto.

E così in molti, testimonia la giornalista, sono scesi in strada, soprattutto nei Quartieri Spagnoli, dove si trovano tanti murales dedicati al Pibe e si sono ritrovati per piangere insieme la scomparsa di un idolo.

La strada è disseminata di manifesti di addio

“Ciao, Dio del Calcio”: Goodbye, football god”

ci sono mazzi di fiori e candele accese come piccoli altari in ricordo di Diego

 

All’improvviso qualcuno urla: “Grazie Diego! ” E scoppia un lungo applauso. “Dove è il volto di Maradona è un tempio, dove sta lui, ci sono i napoletani, che sono sotto shock e noi vogliamo rendergli omaggio”, dice Antonello, trentenne. Davanti alle telecamere accende un bagliore blu e inizia a cantare quello che a Napoli è l’inno di Maradona.

Nel suo racconto la passa anche per il San Paolo e anche lì continua la processione ordinata ma incessante per rendere saluto a Maradona

Tante le testimonianze raccolte

“Siamo sconvolti, non ce lo aspettavamo. Per noi Maradona è tutto: viviamo la sua magia nella nostra infanzia, nella nostra adolescenza”, ammette a LA NACION un poliziotto che lavora a Roma ma vive a Napoli, 40 anni, che rifiuta di dare il suo nome per il loro tipo di lavoro. “Avevo dieci anni quando per la prima volta sono andato al San Paolo, nel 1987. Ho giocato Napoli-Milan e ha segnato un bel gol”, ricorda.

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