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Zampa: «La misurazione febbre a casa ricorda a genitori e figli che tutti dobbiamo collaborare»

Al CorSera: «I ragazzi sappiano che dai loro comportamenti dipenderà il successo. Entro fine ottobre tutti i nuovi banchi saranno al loro posto. Ai ragazzi dico: scaricate la app Immuni»

Zampa: «La misurazione febbre a casa ricorda a genitori e figli che tutti dobbiamo collaborare»

Il Corriere della Sera intervista la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. Risponde ad alcune domande sulla riapertura delle scuole.

«Abbiamo fatto benissimo a ricominciare solo adesso, senza azzardare. Chi ha bruciato i tempi è tornato indietro, vedi Israele che ha ripristinato il lockdown».

La Zampa ritiene che il debutto sia andato bene, che «Le regole sono state comprese» e aggiunge che adesso è il momento di «riflettere su cosa migliorare».

Riconosce che, in primo luogo, occorre maggiore attenzione ai ragazzi con disabilità.

«Devono avere molto, molto di più. È una pecca. E qui a maggior ragione il sistema salute va coinvolto».

Sulla misurazione della febbre a casa:

«Se si immagina che lo Stato possa rispondere da solo a tutte le esigenze senza demandare operazioni semplici come la misurazione della febbre, allora non ce la potremo mai fare a contrastare l’epidemia. Questo gesto quotidiano oltretutto ricorda a genitori e figli che c’è un problema e tutti dobbiamo collaborare».

Aggiunge:

«I ragazzi sappiano che dai loro comportamenti dipenderà il successo. Conto molto, inoltre, sul ruolo dei referenti scolastici, figure previste dalle linee guida dell’Istituto superiore di sanità».

Sui banchi promessi alle scuole:

«Entro fine ottobre tutti i nuovi banchi saranno al loro posto, 2 milioni e 440 mila».

Sul possibile incremento dei casi:

«Noi sappiamo già che la trasmissione aumenterà e che ci saranno più casi, ma non così numerosi. Sarà una crescita contenuta».

Infine, un appello ai ragazzi:

«Scaricate la app Immuni. Serve a non farsi beccare dal virus perché avverte subito se hai avuto contatti con un amico positivo. E studiate scienze, magari pensando di diventare scienziati».

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