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La vita dei tennisti al Roland Garros: “Non possiamo uscire dall’albergo, è una tortura”

La bolla, quella vera. Serena Williams ha casa a Parigi, ma è costretta a dormire negli hotel ufficiali. “Si può uscire per giocare, allenarsi o andare dal medico”

La vita dei tennisti al Roland Garros: “Non possiamo uscire dall’albergo, è una tortura”

Le “bolle”, dici. Quelle che i calciatori non hanno mai nemmeno preso in considerazione. I protocolli rigidissimi che sono costretti a seguire i campioni anche multimilionari di altri sport come il basket americano o il tennis. Le star accettano il fastidio, magari criticano, protestano. Ma per far funzionare lo sport in piena pandemia la strada è il sacrificio. Altrimenti si finisce come la Serie A.

Il Roland Garros, per esempio. Il più importante torneo al mondo su terra battuta, traslato in autunno con tutte le ripercussioni climatiche del caso. I giocatori descrivono la “bolla” parigina come una specie di lager di lusso.

Vasek Pospisil, travolto in campo da Matteo Berrettini, è sbottato:

“La bolla degli US Open era sopportabile. Ma questa bolla non è fatta per noi”. I giocatori subiscono torture psicologiche, sono rinchiusi nella stanza d’albergo giorno e notte. “Agli US Open la bolla era più confortevole. C’era un mini campus. Potevi giocare a calcio, avevamo giochi da tavolo, biliardo, minigolf, canestri da basket e un servizio di catering esterno. Ma qui…“.

La Vanguardia racconta che da una settimana i giocatori sono confinati in due hotel a Parigi, entrambi in zona Porte d’Auteuil, a due passi dal Bois de Boulogne, dove si svolge il torneo. Ognuno rimane nella sua stanza. Le passeggiate a Parigi sono vietate. Se ti muovi, lo fai solo per andare al Roland Garros. Ci sono solo tre ragioni per il pass: esci dall’hotel per fare una partita, per andare ad allenarti o per andare dal medico. Il tennista che lascia l’albergo lo fa sempre in una navetta dell’organizzazione. Usa ovviamente la mascherina e si muove a distanza di sicurezza. Devono tutti dormire nella bolla, cosa che per esempio ha fatto arrabbiare non poco Serena Williams, proprietaria di un magnifico appartamento nel settimo arrondissement, che oggi non può usare.

Pospisil insiste: “Non c’è nessuno che lo sopporta, e non sono l’unico a dirlo. Non appena mi eliminano nel doppio lascio Parigi”.

La “bolla”, dicono non solo è insopportabile, ma è addirittura inefficace. “Preferirei non attraversare l’albergo con qualcuno che viene da fuori. Mi innervosisce vedere altre persone all’interno dell’hotel. Se ci viene proibito di uscire, allora a nessuno che non sia un giocatore dovrebbe essere permesso di entrare”, ha detto Dan Evans.

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