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Il Napoli e Milik attorcigliati nelle spire dei propri rancori. Le questioni di principio rovinano il mondo

La Juve rompe il giochino e prende Morata. Il Napoli rinuncia a 25 milioni. Milik starà fermo. Lo fece anche Pandev, poi vinse il triplete. Solo la Roma ci guadagna

Il Napoli e Milik attorcigliati nelle spire dei propri rancori. Le questioni di principio rovinano il mondo
Hermann / KontroLab

Facendo un rapido ragionamento, chi ci è andata meglio è stata la Roma. I giallorossi, a meno di svolte clamorose, tengono con sé Dzeko che costerà anche tanto ma è pure un signor centravanti. Per l’ennesima volta, il bosniaco sembra costretto a disfare valigie che aveva già preparato. Come già accaduto con Chelsea e Inter. Diventa una beffa, a questo punto, la panchina di sabato sera a Verona. Anche se la Roma potrebbe perdere a tavolino la partita per aver sbagliato la distinta.

La Roma conserva Dzeko. La Juventus, invece, ha dato un esempio di praticità, anche se non ha ottenuto quel che desiderava. Ha evidentemente capito che non si sarebbe facilmente liberata della morsa Napoli-Milik-Roma e ha rotto gli indugi e il giocattolo. Ha preso Morata che non è Dzeko ma è pur sempre un attaccante. Non fa il lavoro di Dzeko. Non è un Benzema. E non costa nemmeno poco: prestito oneroso di 10 milioni. Cui va aggiunto lo stipendio che è di circa 5 milioni netti. Non c’è l’obbligo di riscatto, solo il diritto fissato a 45 milioni. Può rinnovare il prestito per altri 10 milioni. È un leasing di lusso. Più un bagno di sangue che un affare, decisamente, per un calciatore che non ha mantenuto le promesse, che ha quasi compiuto 28 anni ma che comunque è un signor attaccante. Quest’anno Morata ha segnato 12 gol in Liga con la squadra di Simeone e 3 in Champions (il più importante ad Anfield Road contro il Liverpool). Morata è stata la quarta scelta della Juventus dopo Dzeko, Suarez, Cavani.

Il Napoli e Milik sono finite vittime del proprio gioco, del proprio duello. Si sono attorcigliati nelle spire dei propri rancori. È per le questioni di principio che viene giù il mondo, talvolta sono cominciate anche le guerre mondiali. Quando ci si inoltra lungo il sentiero delle questioni di principio, la logica scompare. Non importa più se si perdono 25 milioni che pure a bilancio fanno la loro figura o se si resta un anno fermo. Economicamente chi ci perde è il Napoli. Senza dubbio. Perché Milik lo stipendio lo incassa lo stesso, anche se ovviamente l’anno fermo peserà. Pure Pandev rimase fermo per un contenzioso con Lotito, dopodiché ha vinto il triplete e dieci anni dopo gioca ancora. Per il Napoli, invece, i 25 milioni non torneranno più. Come i pomeriggi di maggio di cui parlava Nanni Moretti in Palombella rossa.

Ancora non si sa come finirà questa vicenda. Certo è che nel Napoli sembra che stiano cominciando a prevalere ragioni diverse da quelle puramente societarie e calcistiche. Ma una società di calcio non è una persona, ha esigenze diverse. Non poteva che essere una questione di principio la pubblicità che Milik ha fatto sui social per il proprio ristorante. Non avrebbe potuto perché ha ceduto i diritti d’immagine al Napoli. Il Napoli, stando così le cose, ha fatto valere le proprie ragioni. Ora, però si ritrova con uno stipendio in più da pagare, un altro attaccante in rosa e 25 milioni in meno a bilancio.

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