Juventus fuori dalla Champions, eliminata dal Lione. Anche Agnelli ha abboccato al gioco della rivoluzione. Adesso il destino del tecnico è in mano ai dilettanti della Juve
Va detta una cosa: Sarri è il primo pacco che Napoli è riuscita a rifilare ai Savoia. Gli anti-risorgimentali – di cui Napoli è zeppa – possono festeggiare. Sono gli stessi, ovviamente, che avevano visto in Sarri il condottiero che avrebbe liberato Napoli e il Mezzogiorno dalle angherie del Nord. Insomma uno sciocchezzaio senza precedenti. Un frullato di ignoranza, misticismo, scaramanzia. Ben confezionato, però, avrebbe detto il povero Gianrico Tedeschi.
Andrea Agnelli ha abboccato. Perché ha abboccato lui. È facile dire che ha delegato a Paratici e Nedved. Passerà alla storia come l’uomo che ha licenziato Allegri per prendere Sarri. Un po’ come l’Inter che scambiò Seedorf e Pirlo per Coco e Guglielminpietro.
La Juventus è stata eliminata in Champions dal Lione di Garcia, una squadra che è arrivata settima in Ligue 1 e che in Serie A in teoria si sarebbe classificata ancora più giù. La Juventus non ha fatto niente nella partita di ritorno. ha sì vinto 2-1, con un rigore inventato che ha pareggiato un rigore altrettanto inventato e poi un lampo di Cristiano Ronaldo. Nulla più.
La Juventus non ha mostrato nulla. Come nulla ha mostrato in tutto l’anno. Come nulla ha mostrato il Chelsea allenato da Sarri, che ha vinto l’Europa League solo quando l’allenatore ha messo da parte le sue teorie e si è adeguato ai calciatori.
Problemi degli juventini. Bisognerebbe riflettere a lungo sulla portata del fenomeno Sarri. Che è riuscito a far credere di essere un grandissimo allenatore. Che effettivamente a Napoli ha fatto molto bene, benissimo, con una squadra che era perfetta per il suo gioco. Che era stata sapientemente costruita e già adattata a un tipo di gioco. Dopo Napoli, il tecnico toscano non è più riuscito a ripetersi. A Napoli, nonostante tutto, ha lasciato tanti, tantissimi, nostalgici. A partire dal presidente De Laurentiis. Napoli è una città che vive immersa nel passato, non dimentichiamolo. L’avvenire da queste parti non esiste.
Chissà. Ora la parola spetta ai dilettanti della Juventus. Decideranno loro che cosa fare con Maurizio Sarri.