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L’agente di Osimhen: «È una macchina da gol, pensa solo a segnare»

A radio Kiss Kiss D’Avila ha parlato della trattativa definendola “lunga, anche perché Victor ha dovuto fare la scelta migliore per la sua carriera”

Il giorno dopo la chiusura del trasferimento di Osimhen al Napoli l’agente del calciatore,  William D’Avila,  ha rilasciato una intervista ai microfoni di Radio Goal su Kiss Kiss Napoli

«Victor è molto felice di questo trasferimento, non vede l’ora di tornare in Italia, tornare a Napoli per iniziare a lavorare con la sua nuova squadra».

Operazione difficoltosa?

«Non lo definirei un trasferimento difficile, ma lungo, anche perché Victor ha dovuto fare la scelta migliore per la sua carriera. C’erano anche altri club che lo cercavano, ma ci è voluto del tempo per decidere. Io e Victor pensiamo che Napoli sia stata la scelta giusta per raggiungere i migliori successi nella sua carriera e raggiungere grandi traguardi, ha fatto la scelta giusta».

Quali club lo corteggiavano?

«Non è importante, ma c’erano squadre inglesi e tedesche che lo cercavano, l’importante è stata la sua decisione di scegliere Napoli che ha battuto la concorrenza di altro top club».

Il suo ruolo?

«E’ un goleador naturale, un marcatore che non sa fare altro che gol. Attacca molto gli spazi e torna anche in difesa, un centravanti completo, tra l’altro sono sicuro che con Gattuso migliorerà ancora nel campionato italiano».

Problema attacco?

«Il Napoli non ne ha, ma sicuramente darà il giusto apporto in zona gol. Sia De Laurentiis, che Giuntoli e Gattuso hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua scelta, ci sono stati colloqui singoli che l’hanno convinto. Il patron è stato molto carino e l’ha messo molto a suo agio. Giuntoli è stata la persona chiave di questa trattativa, telefonate no stop per convincere il ragazzo, ha svolto un lavoro molto duro. C’è feeling con Gattuso, non vede l’ora di lavorare con lui. Ma anche Maurizio Micheli dello scout azzurro ha avuto un ruolo importante in questa operazione».

Su Koulibaly?

«Ha parlato con diversi giocatori del problema razzismo, che non è stato ancora risolto, ma non ci sono problemi. Ha apprezzato molto anche gli altri compagni, li ha sentiti, lo hanno subito messo a suo agio».

Sulla scelta maglia numero 9?

«A lui non frega niente della maglia, lui è una macchina da gol che pensa solo a segnare e basta»

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