ilNapolista

Il Napoli Primavera è retrocesso (mentre tre suoi giocatori sono ipervalutati nell’affare Osimhen)

Dal sogno della scugnizzeria alla Serie B. Nell’anno della morte di Mario Corso (che vinse l’unico scudetto) e pochi giorni dopo l’operazione assimilabile a quella di Muratore

Il Napoli Primavera è retrocesso (mentre tre suoi giocatori sono ipervalutati nell’affare Osimhen)
Il Napoli Primavera che vinse lo scudetto con Mario Corso in panchina

Il Napoli Primavera è ufficialmente retrocesso. Lo comunica la Federcalcio: il prossimo anno, Pescara, Napoli e Chievo Verona disputeranno il campionato Primavera 2:

“Stabilita la classifica finale attraverso il coefficiente correttivo già adottato in altri campionati, il Consiglio ha assegnato lo scudetto 2020 all’Atalanta e ha deliberato la retrocessione di Chievo, Napoli e Pescara. Conseguentemente risultano promosse al Campionato Primavera 1 le società Milan, Ascoli e Spal”.

Un risultato disastroso per quella che nelle parole di De Laurentiis sarebbe dovuta diventare un fiore all’occhiello della società: la famosa scugnizzeria che però è rimasta solo nelle dichiarazioni del presidente del Napoli. Sabato, il Napoli andrà a giocarsi la Champions in casa del Barcellona e i catalani, falcidiati dagli infortuni, potranno contare su due gioiellini della cantera: Ansu Fati e Puig. E ciononostante anche il settore giovanile del Barcellona ha attraversato una lunga crisi che si è sovrapposta al periodo di minore competitività del club.

Ci sono due cose da sottolineare. Una è che il Napoli retrocede proprio nell’anno in cui è scomparso Mario Corso che portò al Napoli Primavera l’unico scudetto della sua storia. Quella sì che era una scugnizzeria: Celestini, Musella, Raimondo Marino, Volpecina, Caffarelli, Di Fusco, Cascione, Maniero, Amodio, Cimmaruta, per fare qualche nome.

E la seconda è che – paradossalmente – il Napoli va ufficialmente in Serie B pochi giorni dopo un’operazione di mercato che ha visto coinvolti proprio tre calciatori della Primavera: il difensore Claudio Manzi, classe 2000; l’attaccante Ciro Palmieri, anche lui 2000, e Luigi Liguori attaccante ’98 che ha disputato l’ultimo anno in prestito alla Fermana in Serie C. I tre sono stati inseriti nell’affare che ha portato all’acquisto di Osimhen dal Lille. Valutati all’incirca 5 milioni ciascuno in quella che potrebbe essere definita l’operazione Muratore del Napoli. Finanza creativa l’ha definita il Corriere dello sport, con un richiamo a Giulio Tremonti. Ricordiamo che Muratore è stato ceduto dalla Juventus all’Atalanta per 6,8 milioni di euro. Parliamo di un calciatore che aveva giocato solo in Serie C, nella Under 23 Juventus (con cui il club produce un bel po’ di plusvalenze). Solo dopo la vendita all’Atalanta, ha collezionato quattro presenze in Serie A.

Ormai nel calcio funziona così. Diciamo che funziona spesso così. Com’è accaduto anche nello scambio Barcellona-Juventus per Arthur e Pjanic con entrambi i calciatori che sono stati ipervalutati in modo che entrambi i club hanno potuto far respirare i propri bilanci.

Proprio ieri, tra l’altro, l’agente del Primavera Manzi ha confermato quel che aveva scritto L’Equipe e cioè che il ragazzo non si trasferirà subito in Francia, disputerà un altro in Lega Pro. Subito dopo la fine dell’affare, il Lille ha prestato i tre Primavera al Napoli che continuerà a pagare i loro ingaggi.

Il governo del calcio preferisce chiudere un occhio, o tutti e due come accaduto per il Manchester City. E non è un caso che negli ultimi trent’anni è profondamente cambiata la natura genetica dei presidenti delle squadre di calcio. La figura dell’appassionato di pallone è scomparsa; il calcio attira sempre più grandi imprenditori, grandi gruppi, che evidentemente hanno anche la possibilità di spazi più larghi e liberi per le loro operazioni contabili.

ilnapolista © riproduzione riservata