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Gasperini ha insegnato all’Atalanta a giocare in più modi e ha battuto il Napoli in due mosse

Il futuro del calcio sarà di chi sa giocare in più modi. Azzurri più vivi con l’ingresso di Lozano (soprattutto) e Milik. Ora possono pensare al Barcellona

Gasperini ha insegnato all’Atalanta a giocare in più modi e ha battuto il Napoli in due mosse
Gasperini (Photo Hermann)

Il calcio del futuro sarà a-ideologico. Checché ne dicano gli orfani di Che Guevara convertiti al pallone. È una metamorfosi che sta avvenendo davanti ai loro occhi forse troppo innamorati per vedere. È lo stesso Guardiola che da anni cerca di farlo capire con il lavoro che ha compiuto a Manchester. Se ne stanno accorgendo a Barcellona dove si sono ampiamente pentiti di aver messo alla porta l’eretico Valverde per affidarsi all’ortodosso Setién.

Questa sera a Bergamo Gasperini ha fatto capire di essere un allenatore con lo sguardo rivolto al futuro. Ha dimostrato che la sua Atalanta sa interpretare più spartiti. È stato lui a mettere in campo la squadra più duttile, meno ideologica. E non a caso ha vinto con un uno-due a inizio del secondo tempo dopo i primi 45 minuti di intelligente attendismo se vogliamo chiamarlo così. In futuro, le squadre più forti saranno quelle in grado di giocare in differenti modi durante la stessa partita.

All’andata, il Napoli mise sotto i bergamaschi. Il pareggio giusto sarebbe stato 4-1. Oggi, col senno di poi, l’Atalanta ha giocato al gatto col topo. Ai bergamaschi sono bastate due accelerazioni in avvio di ripresa per archiviare la pratica. Tra le due squadre non c’è stata partita. Getteranno la croce su Fabian per la palla persa in uscita, in realtà lo spagnolo è stato bravo a chiudere sul primo cross basso di Castagne imbeccato da Papu con un passaggio geniale. Sul secondo cross, Pasalic era solo in area e ha segnato. Sempre da quella fascia è nato il secondo gol segnato dall’altro esterno: Goosens.

E il Napoli? Per ora è una squadra a una dimensione quando non si affida al doppio pullman. È il ritorno del gioco che fino a due anni ha fatto innamorare la maggioranza dei tifosi azzurri. Non sa interpretare più spartiti e non sappiamo se vorrà farlo. È andata decisamente meglio sul 2-0 quando sono usciti Insigne e Mertens per Lozano e Milik la coppia d’attacco che Ancelotti aveva scelto per il futuro azzurro.

L’Atalanta ha battuto il Napoli. Ma non è solo questo. Ha studiato come vincere la partita. Gasperini ha effettuato una mossa intelligente: Papu Gomez alla Pirlo in modo da sbrogliare il pressing ben fatto della squadra di Gattuso. E non a caso il primo gol è nato da una sua invenzione.

Il Napoli non ha giocato male, ha interpretato il suo spartito. Forse era anche comprensibilmente stanco. Gli azzurri – va detto – si sono tolti dalla testa l’idea di una impossibile rimonta. Meglio così. Ora possono dedicarsi alla partita più importante della stagione: il match di ritorno contro il Barcellona. Gattuso ha riportato un titolo in città e adesso può uscire dalla logica della precarietà. Può programmare il futuro. Lo già sta facendo, a giudicare dalla vicenda Osimhen.

Il Napoli adesso deve pensare alla Champions e deve capire che cosa fare da grande. Nel momento dello scontro tra il vecchio e il nuovo, si è affidato alla restaurazione . Nel breve si è rivelata una mossa azzeccata che ha dato i suoi frutti. Ora, però, bisogna capire come muoversi nel medio e lungo periodo. Questa sera, ad esempio, si è visto a occhio nudo la differenza quando è entrato in campo Lozano. Adesso non vogliamo infierire ma forse qualche domanda su Politano è il caso di porsela. Gattuso ha dimostrato di essere una persona intelligente. Farebbe bene a non abbandonare un processo portato avanti per  regalare un futuro al Napoli.

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