A Sky Sport: «So di aver rispettato tutti i protocolli». Alla Gazzetta aveva detto che pensava di morire e che stava male il giorno prima della partita
Gian Piero Gasperini ha ritrovato la parola dopo l’intervista concessa alla Gazzetta dello sport di domenica scorsa. Intervista in cui aveva detto che a Valencia stava male, che stava male anche il giorno prima della partita (quindi il giorno della partenza da Bergamo). A Sky ha detto:
So di aver rispettato tutti i protocolli, è una polemica veramente offensiva. È una polemica offensiva, brutta. Non ho mai fatto tamponi, quando abbiamo fatto i test sierologici a maggio ho scoperto di aver contratto il virus. Ritornando indietro nel tempo, penso che quello sia stato il periodo dei malesseri, ma non ho mai avuto febbre o problemi polmonari. Suppongo che sia stato quello il periodo. Quando sono partito da Bergamo stavo bene, ho avuto qualche problemino la sera.
“Colpa dell’Inter che non mi ha informato dell’esistenza del Covid”#Gasperini a #Skysport pic.twitter.com/7qjJzkEMTI
— Alessandro (@90ordnasselA) June 4, 2020
Alla Gazzetta aveva detto che aveva pensato di morire:
«Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Lì vicino c’è un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare… Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero».
E poi:
«Mi sono sentito bene, forte. Il peggio era passato. Il giorno dopo Vittorio, chef stellato tifoso della Dea, ci ha fatto arrivare 25 colombe e Dom Perignon del 2008, anno di grazia. Lo assaggio e dico: “Ma questa è acqua…”. Tullio (Gritti, secondo del Gasp) mi guarda storto: “Scherzi? E’ una delizia”. La colomba mi sembrava pane. Avevo perso il gusto. Così Tullio e Marcello, il nostro fisioterapista, si sono mangiati 25 colombe… Sono rimasto tre settimane a Zingonia. Poi a Torino ho sempre rispettato il distanziamento da moglie e figli. Senza febbre non ho mai fatto il tampone. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sono immune».