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Vasco Rossi: «I concerti sono un motivo per svegliarmi la mattina. Senza mi casca tutto»

Al CorSera: «Per me fare i concerti è importante anche dal punto di vista psicologico. Io per fare i concerti mi devo tenere in forma, non mi devo lasciare andare»

Vasco Rossi: «I concerti sono un motivo per svegliarmi la mattina. Senza mi casca tutto»

Sul Corriere della Sera un’intervista a Vasco Rossi. Il settore della musica e dei concerti è stato uno dei più penalizzati dalla pandemia.

Vasco racconta di aver preso la cosa sotto gamba, all’inizio. Lui era a Los Angeles quando è scoppiata l’emergenza.

«Prima sembrava una cosa così, che riguardava solo la Cina. Poi sì, è arrivata anche da noi, ma non mi ero reso conto, non pensavo sinceramente alla pandemia. Poi ho cominciato a capire e volevo rientrare, ma ho iniziato a trovare problemi: è stata un’odissea: praticamente ogni volta che trovavo un volo poi veniva cancellato».

Alla fine ci è riuscito. Il lockdown non ha cambiato granché il suo stile di vita, racconta.

«C’è da dire che la mia vita sociale non è molto intensa: già non esco, sono più o meno sempre in isolamento. Ma questa esperienza è stata molto forte anche per me…».

Vasco racconta cosa vuol dire, per lui, non poter fare concerti. Non è solo una questione economica, anzi.

«Per me fare i concerti è importante anche dal punto di vista psicologico. Io per fare i concerti mi devo tenere in forma, non mi devo lasciare andare: è un motivo per svegliarmi la mattina. Senza i concerti mi casca un po’ tutto. Pensavo si potessero rimandare a settembre, ma quando ho capito che anche lì sarebbe stato impossibile, ho preso la cosa di petto, mi sono detto “va bene saltiamo un anno e pensiamo a non ammalarci”».

E pensa anche a tutta la gente che ruota attorno ad un concerto. Quasi 1800 persone, nel suo caso.

«Di solito la gente non lo sa. C’è un mondo di persone che lavora. È stato il pensiero che mi è venuto: come fanno tutti questi che rimangono senza lavoro, che hanno difficoltà molto più grandi delle mie dal punto di vista economico. Io posso stare un anno fermo».

Vasco, insieme ad altri artisti, sta pensando di costituire un fondo di solidarietà in loro favore.

Vasco si sente protagonista di un evento storico.

«Non è che sono contento, ma mi rendo conto che sono stato testimone di un evento catastrofico. Molti non lo hanno ancora realizzato, ma è come se fosse esplosa una bomba nucleare, una pandemia globale, mai avrei pensato di vederla».

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