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Napoli, incassi ridotti del 70% per bar e pizzerie. «Ma è tornata la vita»

Sul Mattino. Solo 130 caffè serviti a La Caffettiera contro i mille di prima del lockdown. Sorbillo impasta 250 panetti di pizza anziché 800. Va a ruba la sfogliatella di Scaturchio

Napoli, incassi ridotti del 70% per bar e pizzerie. «Ma è tornata la vita»

Sul Mattino la prima giornata di riapertura al pubblico de La Caffettiera di Piazza dei Martiri, della pizzeria di Gino Sorbillo, di Scaturchio e di altri locali della città. Una riapertura che non ha certo giovato alle casse ma sicuramente ha contribuito a risollevare lo spirito facendo respirare un po’ di aria di normalità.

Da Sorbillo ai Tribunali fino al giorno del lockdown si impastavano 800 panetti per la pizza ogni giorno, ieri ne sono stati preparati 250; La Caffettiera a piazza dei Martiri serviva mille tazze di caffè in un giorno infrasettimanale, ieri ne ha riempite 130 in tutto; Scaturchio prima preparava duemila “ministeriali”, ieri ce n’erano solo 500“.

I titolari dei locali sono comunque felici, complice la passione che mettono nel loro lavoro, scrive il quotidiano.

Teresa Petrosino, responsabile comunicazione e marketing di Scaturchio, dichiara:

«Se fossi arrivato prima avresti sentito con le tue orecchie un nostro vecchio cliente che s’è seduto con i colleghi. Ha detto “ho sopportato mia moglie, il cane, mia suocera senza battere ciglio. Ma stare due mesi senza caffè e ministeriale di Scaturchio è stata una sofferenza”. Capisci cosa significa questo posto per i napoletani?».

A farla da padrona, nella giornata di riapertura della pasticceria è stata la sfogliatella. E’ andata letteralmente a ruba.

«perché la gente in questi giorni in casa ha preparato ogni tipo di leccornia. Però la sfogliatella non è facile da fare in casa, sicché appena hanno potuto, sono venuti a prenderla da noi».

I conti, a fine giornata, non tornano, ma la Petrosino è contenta lo stesso: «Ci basta aver ritrovato il nostro mondo».

Stesso pensiero di Guglielmo Campajola, patron de La Caffettiera di Piazza dei Martiri. Felice anche Sorbillo, nonostante il numero di pizze molto inferiore a quello sfornato normalmente. Ma è anche preoccupato. A pranzo ha sfornato 60 pizze, a cena 120.

«Sono felice, davvero. Solo che non voglio sbagliare. Nessuno qui a Napoli deve sbagliare perché se non ci saranno errori potremo essere i primi a ripartire per davvero, a recuperare i turisti».

 

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