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L’annuncio di Sanofi: «Una volta pronto, il vaccino lo venderemo all’America»

Lo dice il presidente del gruppo a Bloomberg: La Faz scrive di ricatto e di provocatoria comunicazione che va oltre la logica del profitto

L’annuncio di Sanofi: «Una volta pronto, il vaccino lo venderemo all’America»

È l’apertura del quotidiano tedesco Faz, dell’edizione on line. Titolo: “La grande provocazione del vaccino”.

Una volta che avremo un vaccino, daremo la caccia agli americani, come ha annunciato il presidente del gruppo farmaceutico francese Sanofi, il britannico Paul Hudson, in un’intervista all’agenzia di stampa americana Bloomberg. Gli Stati Uniti hanno un apparato di sovvenzioni oliato, chiamato Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda), un’autorità che prepara e sostiene finanziariamente i programmi di vaccinazione in collaborazione con l’industria.

Senza giri di parole. La Faz definisce Barda una struttura interessante.

Durante l’influenza suina H1N1 2009/2010, gli americani non avevano vaccini. L’estero non aveva prodotto nulla, così loro hanno creato l’autorità, dotata di numerosi specialisti, che stipula contratti con l’industria per il sostegno finanziario ai costi di sviluppo e agli impianti di produzione. L’industria può conservare i brevetti, ma deve sviluppare e produrre vaccini sul suolo americano.

“Il gruppo Sanofi – scrive la Faz – è la più grande impresa farmaceutica dell’Unione europea. E chiede all’Europa non solo un approccio come quello di Barda ma detta anche le priorità: chi ordina per primo, viene servito per primo”.

Aggiunge il quotidiano tedesco che

Tuttavia, questa presunta semplice logica commerciale nasconde una verità complessa. I colloqui con l’Europa sono ancora in corso, in Europa i governi hanno bisogno di un po ‘ più di tempo. Il vaccino non è ancora arrivato, Sanofi sta vendendo la pelle  di un orso che non ha ancora ucciso.

La Faz parla di una procedura che definisce ai limiti del ricatto.

Può darsi che l’Europa si stia muovendo lentamente. La Commissione europea ha poche competenze in materia di salute e i governi europei non hanno speso in fretta il denaro dei contribuenti. (…) Tuttavia, in un periodo eccezionale, il gruppo Sanofi si spinge molto oltre con la sua provocatoria comunicazione. Adesso è accusato di aver oltrepassato i limiti del ricatto. La pandemia di Covid-19 è un male globale che richiede anche alle imprese di superare la propria ombra. (…) Solo se i vaccini si diffondono nel mondo, potremo aprire le frontiere, viaggiare, visitare, commerciare. Una recessione mondiale minaccia anche Sanofi, pure se fosse l’unica casa farmaceutica al mondo.

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